Dopo oltre 20 anni di ricerca, un team di ricercatori di bioingegneria del Wake Forest Institute for Regenerative Medicine (WFIRM) in California sono all'opera per trapiantare sull'uomo peni coltivati in laboratorio. Riuniti intorno a un recinto presso il WFIRM nella Caroline del Nord nel 2008, Anthony Atala e i suoi colleghi guardavano con ansia di vedere se due conigli avessero potuto avere rapporti sessuali. La suspense fu di breve durata: un minuto per stare insieme, il maschio aveva montato la femmina e l'accoppiamento avvenne con successo.
La conoscenza aiuta a rendere liberi e dunque è importante approfondire i diversi aspetti tecnologici, scientifici, culturali e sociali.
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Salute: peni coltivati in laboratorio pronti per test sugli esseri umani
Dopo oltre 20 anni di ricerca, un team di ricercatori di bioingegneria del Wake Forest Institute for Regenerative Medicine (WFIRM) in California sono all'opera per trapiantare sull'uomo peni coltivati in laboratorio. Riuniti intorno a un recinto presso il WFIRM nella Caroline del Nord nel 2008, Anthony Atala e i suoi colleghi guardavano con ansia di vedere se due conigli avessero potuto avere rapporti sessuali. La suspense fu di breve durata: un minuto per stare insieme, il maschio aveva montato la femmina e l'accoppiamento avvenne con successo.
Occhio bionico, primo impianto di protesi retinica da Second Sight
Second Sight Medical Products, Inc., leader mondiale nello sviluppo di protesi retiniche per ciechi, ha annunciato l'esecuzione del primo impianto commerciale di protesi retinica della storia. L'intervento, coronato da successo, è stato eseguito sabato 29 ottobre a Pisa, in Italia. Il dispositivo Argus® II Retinal Prosthesis System ("Argus II") prodotto dalla società è stato impiantato mediante intervento chirurgico dal dott. Stanislao Rizzo, responsabile dell'Unità Operativa di chirurgia oftalmica dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, su un paziente affetto da retinite pigmentosa (RP) in stadio avanzato. Tale dispositivo e' in grado di ripristinare una parziale capacita' visiva in pazienti affetti da malattie degenerative della retina che causano una cecita' quasi completa in entrambi gli occhi. Quella effettuata a Pisa e' la prima operazione di questo tipo portata a termine dopo la chiusura della fase di sperimentazione, durata piu' di 9 anni, che ha evidenziato un'ottima tollerabilita' del dispositivo dell'occhio umano. Fra due settimane, il tempo necessario all’occhio per ristabilirsi completamente dalla chirurgia, il dispositivo sarà attivato e calibrato per la funzione visiva del paziente. Da quel momento anche la riabilitazione prenderà il via permettendo al paziente di ottenere i migliori risultati possibili in termini di visione funzionale. Questa nuova protesi retinica è costituita da minuscoli elettrodi collegati alla retina del paziente, che captano dei punti del messaggio visivo, attraverso una telecamera molto piccola. Gli elettrodi dialogano con la retina compromessa dell’occhio malato traducendo un modello primitivo di possibilità di vedere qualcosa, come oggetti che si spostano nell’ambiente, e poterli riconoscere.
Fonte: Bussinesswire.com
Via: La Stampa
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