Il super computer di IBM “indossa il camice”. Primo caso in Europa, Watson entra in una facoltà di medicina. Questo, in sintesi, lo scopo del progetto di collaborazione sottoscritto tra IBM, Humanitas University e Humanitas Research Hospital: l’introduzione in corsia delle tecnologie cognitive a supporto dell’insegnamento e della ricerca nel settore medico. In particolare, il progetto di ricerca vedrà l’applicazione del cognitive computing IBM al percorso di formazione degli studenti in medicina di Humanitas in modo da potenziarne le capacità. Il progetto prevede la creazione e la sperimentazione di un Tutor Cognitivo per assistere sia i medici sia gli studenti di medicina.
Il “Medical Cognitive Tutor” sfrutta le capacità cognitive di Watson ed è caratterizzabile in base al livello di apprendimento dello studente. Alimentato da Watson Developer Cloud, infatti, il tutor offrirà piattaforme di studio personalizzato attraverso la scelta di contenuti, simulazioni, commenti e approfondimenti basati sul livello di conoscenze del singolo studente, mediante una semplice interfaccia quale può essere un’app. Il progetto risponde alla necessità di Humanitas University di rendere più efficiente ed efficace il percorso formativo degli studenti di Medicina del 3° anno di studi, nel loro passaggio dalla teoria alla pratica clinica. Attualmente il ruolo di tutor è affidato ai medici dell’ospedale, e al loro lavoro in reparto a fianco degli studenti chiamati ad affrontare i primi casi e le prime diagnosi.
Il Tutor Cognitivo Medico offrirà contenuti di tipo medico e clinico, curati da Humanitas University sulla base della letteratura scientifica, delle informazioni ricavate dai pazienti in forma anonima, delle cartelle cliniche in formato elettronico (EMR) e dell’esperienza dei medici di Humanitas. Inoltre aiuterà gli studenti a esplorare situazioni complesse e a scegliere tra diverse informazioni cliniche, aumentando le loro capacità potenziali al momento di simulare decisioni di tipo medico in termini di diagnosi, esami e cure. Come avviene per tutte le soluzioni cognitive in campo medico, il sistema non sostituisce i docenti di medicina, ma li assiste nella loro attività attraverso una selezione ragionata di casi e per mezzo di un pannello che permette il controllo sulle scelte e sulle misure adottate dagli studenti.
Elementi decisivi per la scelta sono stati il carattere strategico degli strumenti cognitivi nell'evoluzione della pratica medica, il valore clinico e scientifico della soluzione e l’elevata efficacia resa possibile da un miglior utilizzo del tempo dei medici e dallo sviluppo di un tutor personalizzato per gli studenti. “L’innovazione continua e’ uno dei nostri principali obiettivi da sempre sia in ambito medico sia in quello educativo. Riteniamo molto interessante e sfidante questa collaborazione con IBM – commenta Giorgio Ferrari, Consigliere Delegato Humanitas University. Questo accordo è una ulteriore dimostrazione della nostra volontà di continuare a investire nella formazione dei medici di domani utilizzando strumenti e approcci sempre più all’avanguardia, fondamentali in un settore cruciale come la sanità”.
Il progetto viene sviluppato da personale medico di Humanitas che ha collaborato con i ricercatori di IBM Italia e del Research Center IBM di Zurigo. “La collaborazione con Humanitas è per noi preziosa - aggiunge Enrico Cereda, Amministratore Delegato di IBM Italia - perché ci permette di mettere in campo, primo caso in Europa, una soluzione che utilizza la tecnologia cognitiva applicata al settore della salute. Nel contempo ciò testimonia il valore del nostro impegno dedicato ai processi di digitalizzazione del Paese che, va detto, non si limita alle partnership con organizzazioni di eccellenza di questa portata”. Watson è il primo cognitive computing disponibile in commercio che rappresenta una nuova era dell’informatica. Per maggiori informazioni su IBM Watson, visitare: www.ibm.com/watson
Fonte: IBM Press
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