È stato battuto il record mondiale di velocità su Internet, con la trasmissione di dati al ritmo di mille miliardi di bit (un terabit) al secondo. Il test è avvenuto in Australia, con il gestore Telstra, nel collegamento ottico di 995 km fra Sydney e Melbourne, e la tecnologia che lo ha reso possibile è italiana, nata della collaborazione fra Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni (Cnit) e l'azienda Ericsson. Nel test è stato raddoppiato il record precedente, di 448 milioni di bit al secondo, raggiungendo una velocità oggi impensabile, se non in laboratorio.
Il risultato viene presentato oggi a Pisa dagli autori del test, appena rientrati dall'Australia, dove hanno lavorato un mese fra calcoli, sperimentazioni e misure. Del gruppo di ricerca fanno parte l'Istituto di Tecnologie della Comunicazione, dell’Informazione e della Percezione (Tecip) della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e del Laboratorio Nazionale di Reti Fotoniche del Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni (Cnit).
La ricerca è stata condotta in collaborazione con Ericsson e con la compagnia telefonica australiana Telstra. "Lo studio ha dimostrato che il nostro impianto di cavo ottico esistente è in grado di supportare i canali Tbps insieme a 40 Gbps e canali a 100 Gbps contemporaneamente sulla stessa fibra, verificando che abbiamo la capacità di aumentare la capacità dei nostri cavi in fibra già esistenti, se necessario", dice Alessandro Pane, capo della Ericsson R & trasmissione S ottica.
"Come i tanti paesi sviluppati, l'Australia è un mercato tecnologicamente molto avanzato e gli australiani sono gli utenti più sofisticati della banda larga e tecnologia mobile, inoltre, sono diffusi smartphone, tablet, adozione IPTV e HDTV. Sostenere tutti questi servizi richiede una sempre maggiore capacità di backhaul e trasmissione inter-city. Telstra è un key account per Ericsson e abbiamo partner della tecnologia per il test di nuovi prodotti. Questo studio fornisce spunti che sono preziosi per il mercato australiano e gli operatori in tutto il mondo", conclude Pane.
"Impieghiamo tecnologie sviluppate da noi per aumentare la velocità senza aumentare l’utilizzo della banda", spiega all’ANSA il ricercatore che ha sviluppato la tecnica, Luca Potì, dell'istituto Tecip. La nuoca tecnologia consiste in un sistema di compressione che permette di aumentare moltissimo la quantità dei dati trasmessi nelle attuali reti in fibra ottica, senza modificarle in alcun modo. Sia i ricercatori sia le aziende sono convinti che entro 4 anni la velocità record sperimentata in Australia potrà essere una realtà.
Sarà cioè possibile aumentare fino a 10 volte i livelli di navigabilità dei migliori impianti attuali. Per esempio in un secondo potranno essere trasmessi 200 milioni di chiamate voip, 15 milioni di videochiamate, e sempre in un secondo potranno essere scaricati 25 Dvd multimediali, garantire 50.000 connessioni Adsl a 20 milioni di bit al secondo e trasmettere in simultanea 300.000 video ad alta definizione. "Il nostro prossimo obiettivo - ha detto Potì - è riuscire a raddoppiare la velocità, arrivando a 2 terabit nel prossimo dicembre".
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