Facebook bug: un errore rivela 6 milioni di dati personali degli utenti


In pieno Datagate, spunta un'altra grana per Facebook. Un "bug", un errore in un software, ha agevolato la diffusione di sei milioni dei dati personali di iscritti al social network. A fare "outing" la stessa azienda californiana che spiega di aver allertato le autorità negli Stati Uniti, Canada ed Europa e che non ci sono prove che il baco sia stato utilizzato per un'intrusione "maligna". Intanto, sembra aver riscontrato il favore degli utenti il rilascio della funzione video su Instagram: nelle prime 24 ore di lancio sono state caricate 5 milioni di clip. 

Il baco dovuto ad un errore tecnico si è diffuso tramite uno strumento che consente di aggiornare la propria lista di contatti o di indirizzi su Facebook. In particolare, sarebbe legato ad una "funzione" (strumento) che elabora le agende dei contatti per dare segnalazioni di possibili nuove amicizie. È stato eliminato in 24 ore, troppo tardi però per evitare la dispersione dei dati personali. Sei milioni di indirizzi e-mail e numeri di telefono sono stati condivisi, secondo gli stessi dati forniti dall'azienda di Menlo Park in un documento ufficiale. 

"Rispettiamo la privacy, è uno dei nostri scopi farlo seriamente, abbiamo un team di tecnici che segue ogni evoluzione ma in questo caso non siamo riusciti a farlo al cento per cento. Abbiamo già risolto il problema e manderemo una mail per contattare gli utenti", fa sapere la società californiana. Il tema della privacy riemerge così prepotentemente nei giorni del Datagate, che ha visto la stessa Facebook e altri colossi del web dichiaratasi estranei al programma Prism e stringere accordi con le autorità Usa per poter diffondere pubblicamente agli utenti notizie sul numero di richieste di controllo ricevute

Intanto l'ex consulente Edward Snowden, è stato incriminato per spionaggio dalla magistratura degli Stati Uniti che ha chiesto a Hong Kong di arrestarlo. Contro il 29enne, che dal 20 maggio si è rifugiato a Hong Kong, è stato spiccato un mandato di arresto provvisorio. Prima c'è stato "Prism", adesso arriva "Tempora". Anche i servizi segreti britannici, come quelli statunitensi, hanno compiuto e compiono una sorveglianza su vasta scala del traffico di comunicazioni e di dati su internet, dalla posta elettronica a tutti i social network.

A risollevare l'umore dell’azienda di Mark Zuckerberg ci pensa però il successo dell'inserimento dell’opzione video nell'app del fotoritocco Instagram, acquistata da Facebook quasi un anno fa. Nella prima giornata di lancio sono stati caricati ben 5 milioni di clip. "Ci vorrà un anno per vederli tutti", spiega il sito Cnet che ha ricevuto i dati dall'azienda. Numeri che fanno pensare come la sfida sia su due fronti: rivolta a Vine, l'app concorrente di Twitter, ma anche a YouTube. Ed una coppia di creativi nota come FrendsInFaux ha creato un video stop-motion usando 1556 foto di Instagram.


Fonte: La Stampa
Via: CNET

Nessun commento:

Posta un commento