CompuMark: come le fake news possono diventare un vero marchio


La diffusione di notizie false è un problema crescente perché influenzano la politica del mondo reale. Ormai tutti dovrebbero avere familiarità con il termine “fake news” ossia le notizie false che circolano in rete. Queste comparvero per la prima volta verso la fine delle elezioni 2016 negli Stati Uniti, quando apparve evidente che alcune storie costruite su false notizie erano state pubblicate e condivise sui social media per ingannare gli elettori e deviare le loro opinioni. Da allora è divenuto un fenomeno culturale molto vasto. L’espressione continua a rappresentare un importante argomento di discussione per il mondo del giornalismo e, su una scala più ampia, per l’industria dei media.

Ad esempio, nel Regno Unito, Channel 4 ha recentemente condotto una ricerca e dedicato un’intera settimana proprio a questo tema con una serie di eventi unici, ed è stata altresì citata come riferimento da politici e altre figure pubbliche come emblema della difesa contro le notizie negative. In tutto questo, sembra che ci sia una vera e propria battaglia per vedere chi riuscirà a registrare per primo la frase come un marchio. La CNN ha riferito che tre differenti società degli Stati Uniti avevano già fatto domanda per depositare l’espressione “fake news” il 12 gennaio, esattamente il giorno dopo in cui la stessa CNN fu accusata di essere un’azienda basata sulle notizie false dall’allora presidente eletto Trump, durante una conferenza stampa.

Una delle parti interessate è la Film Roman, una società d’animazione meglio conosciuta per il suo coinvolgimento a lungo termine nella serie I Simpson. La società stava lavorando ad una nuova serie animata satirica chiamata “Fake News”, e quindi appare sensato che l’azienda persegua la richiesta del marchio per poter procedere con la realizzazione della serie. Breaking Games, la società responsabile della produzione dell’incredibilmente popolare gioco Carte Contro l’Umanità, ha fatto domanda per la registrazione del marchio con lo scopo di rafforzare il brand di un nuovo gioco a cui sta lavorando. Questo gioco sarà basato sul tema delle notizie false e non vi è dubbio che porterà allo stesso livello di controversie già creato da Carte Contro l’Umanità.


Anche se è ancora in fase di sviluppo, esiste già una pagina web dedicata dove le persone posso registrarsi per ricevere le ultime notizie e gli aggiornamenti riguardanti il gioco. Il terzo candidato è più misterioso. I dettagli sulla sua identità sono scarsi, e tutto ciò che la CNN è riuscita a scoprire è che la società risulta registrata presso un edificio ad Astoria, New York, e sta cercando di vendere la frase “fake news” applicandola su t-shirt e altri capi di abbigliamento. Inutile dire che sembra essere la compagnia più piccola fra le tre. Tuttavia, esiste un solo elemento in grado di costituire un vero e proprio ostacolo alla registrazione del marchio riferito alla frase “del momento”: il tempo. Rob Davey – SD, CompuMark, un brand di Clarivate Analytics:

«Come sappiamo, registrare e assicurarsi un marchio può essere un processo lungo e lento. Noi di CompuMark abbiamo spesso l’occasione di assistere a casi che si prolungano per anni e, persino dopo tutto questo tempo, non vi è alcuna garanzia che una delle tre società ottenga con successo il marchio così tanto desiderato. Inoltre, è possibile che nel momento in cui finalmente venga presa una decisione risolutiva sul caso, la frase “fake news” sia scomparsa totalmente dal linguaggio comune. Poiché il significato e il valore dell’espressione “fake news” continua a evolversi, resta da vedere se sarà considerato un potenziale marchio dall’Ufficio Marchi e Brevetti degli Stati Uniti. Se così fosse, sarà particolarmente interessante vedere quale azienda alla fine vincerà sulle altre».

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