Le nostre auto inquinano ancora, troppo. A rilevarlo è un’elaborazione del portale Facile.it, il comparatore online di assicurazioni e tariffe leader in Italia, che ha puntato l’attenzione anche su come la media delle emissioni (110 grammi di anidride carbonica per chilometro) e quella nazionale varii notevolmente nelle venti regioni del Belpaese. Nel 2016 le auto e moto private italiane hanno emesso oltre 55 milioni di tonnellate di anidride carbonica. A rilevarlo è un’elaborazione di Facile.it che ha calcolato il valore incrociando diversi dati; tra cui la media di emissioni di CO2 di ciascun veicolo (110 g/km) e quella dei chilometri percorsi al volante dagli italiani nel 2016 (11.125).
Il numero risulta essere molto rilevante anche perché, nonostante il nostro Paese abbia ridotto del 2,9 percento rispetto al 2015 le proprie emissioni di anidride carbonica, rimane comunque ancora la terza nazione europea in ordine di inquinamento dell’atmosfera dopo Francia e Polonia (fonte: Eurostat) e auto e moto, purtroppo, giocano un ruolo fondamentale in questo scenario. Guardando al solo settore dei veicoli nuovi, la media italiana è comunque buona e ben al di sotto dei 118.1 grammi di CO2 per chilometro, rilevati questa volta dall’Agenzia europea per l’ambiente (AEA). Facile.it ha poi analizzato le emissioni medie nelle 20 regioni italiane ed è qui che, forse, arrivano le sorprese.
Infatti ai primi due posti della classifica si trovano il Trentino Alto Adige (123 grammi per chilometro) e la Valle d’Aosta (121 grammi) che superano addirittura la Lombardia (ferma a 120 grammi). A chiarire il dato è Mauro Giacobbe, Amministratore Delegato di Facile.it «Per essere interpretato correttamente, questo valore va incrociato con quello delle cilindrate medie dei veicoli che circolano nelle regioni. In Trentino Alto Adige ed in Valle d’Aosta, che pure sono ai primi posti in Italia per la percentuale di veicoli Euro 5 o 6 sul totale parco auto, la cilindrata media è pari rispettivamente a 1.644 e 1.557 cc. Visto, ad esempio, l’alto numero di fuoristrada presenti in queste aree, capire il dato diventa più facile».
Le parole di Giacobbe sono confermate dalle altre posizioni della classifica; ai posti più bassi si trovano le regioni in cui le auto circolanti sono solitamente di cilindrata inferiore; ecco quindi che in fondo all’elenco delle emissioni medie si trovano principalmente le regioni meridionali come la Campania, la Sicilia e la Sardegna, dove le auto hanno, nell’ordine, potenza media pari a 1.403, 1.429 e 1.430 cc. Ulteriore conferma arriva dall’analisi dei dati provinciali che incorona Sondrio provincia italiana con le maggiori emissioni medie (124g/Km; cilindrata auto 1.567cc) davanti a Bolzano (123g/Km; cilindrata auto 1.664cc), mentre chiudono la classifica Vibo Valentia (90g/Km; cilindrata auto 1.433cc) e Napoli (91g/Km; cilindrata auto 1.363cc).
«È evidente», ha continuato Giacobbe, «che per calcolare i valori di inquinamento prodotti da un’automobile non ci si debba limitare al solo dato delle emissioni medie. Un veicolo non revisionato e mantenuto in maniera inefficiente, ad esempio, provoca danni molto gravi all’ambiente ed è opportuno tenerne conto. All’inquinamento complessivo, poi, concorrono anche il numero dei veicoli circolanti, e fattori non connessi alla mobilità come la presenza di fabbriche o utilizzo di materiali energetici non rispettosi dell’ambiente». La Commissione europea ricorda che nei paesi dell’UE 400mila persone muoiono ogni anno prematuramente a causa dell’inquinamento dell’aria.
Nel 2013 il persistere di elevati livelli del diossido d’azoto (NO2) ha causato quasi 70mila morti premature in Europa: pressoché tre volte il numero dei decessi causati da incidenti stradali nello stesso anno. La legislazione dell’UE sulla qualità dell'aria ambiente (direttiva 2008/50/CE) stabilisce valori limite per gli inquinanti atmosferici, tra cui l’NO2; in caso avvengano superamenti, gli Stati membri sono tenuti ad adottare e attuare piani per la qualità dell'aria che stabiliscono misure adeguate a rimediarvi nel più breve tempo possibile. Dopo il “dieselgate” che ha coinvolto alcune note case automobilistiche, le emissioni di CO2 si possono ridurre fino al 70 percento incentivando veicoli ibridi ed elettrici (e-car). Link: facile.it/assicurazioni-auto
Via: Facile News
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