TerraSharp, sistema 5G e agricoltura 4.0: attenzione al digital divide


In TerraSharp, società di consulenza e servizi innovativi, sono convinti che il 5G consentirà l’adozione di soluzioni innovative anche nel comparto dell’agricoltura 4.0. Le premesse ci sono tutte per ipotizzare una svolta importante; basti pensare ad esempio alla capacità computazionale potenzialmente illimitata del cloud, il cui maggior ostacolo attualmente deriva dalla scarsa larghezza di banda e dall’instabilità della connessione. Non è troppo avveniristico, comunque, immaginare trattori connessi che utilizzano algoritmi di image recognition per operare autonomamente o sensori in grado di fornire in tempo reale indicazioni sulle problematiche riscontrate in vigneto.

Anche il mondo delle rilevazioni da drone è destinato a cambiare: in un futuro non troppo lontano sarà possibile pilotare i velivoli anche a grande distanza e in piena sicurezza, favorendo le operazioni di monitoraggio da remoto. Con l’introduzione dello standard tecnologico di quinta generazione (5G), inoltre, i droni potrebbero volare anche in modo autonomo, consentendo così di destinare più tempo alle attività di pianificazione delle missioni e di elaborazione dei dati in tempo reale da parte dei tecnici per una consulenza pressoché immediata sulle problematiche. Queste evoluzioni aiuteranno a risolvere i principali problemi della sorveglianza effettuata con gli UAV, ossia i tempi di spostamento tra un sito e l’altro e la possibilità di volare oltre la linea visiva del pilota.

“Inoltre, se il singolo agricoltore si doterà di un drone, potrà farlo volare grazie ai servizi di pilotaggio di società specializzate. Questo aiuterà a incrementare la diffusione dell’agricoltura di precisione (in Italia ferma a circa l’1% della superficie coltivata*), favorendo anche un’ulteriore riduzione dei costi dei servizi stessi. Tuttavia oltre ad augurarci che lo standard 5G non deluda le aspettative, confidiamo soprattutto che la sua diffusione sia più capillare dell’attuale 4G. Infatti, uno dei problemi maggiori che stiamo riscontrando è quello del digital divide. Secondo dati recenti, nelle zone rurali il segnale 4G copre per il 71% del tempo**, ma in base alla nostra esperienza questo dato è piuttosto ottimistico”, spiega Federico Barone, Responsabile Agronomico di TerraSharp.


Capita spesso che si pianifichino tutte le attività che necessitano di connettività alla rete, per poi trasferirsi nei vigneti oggetto di indagine dove la qualità del segnale è generalmente bassa o assente, aspetto che rallenta inevitabilmente le operazioni e la possibilità di fruizione dei dati. Se lo standard 5G riuscirà a superare i limiti di velocità, diffusione e stabilità della precedente generazione potrà davvero contribuire ad accrescere la competitività anche dell’agricoltura nell’ambito dell’intero settore produttivo italiano. La transizione al 5G rappresenta molto più di una semplice evoluzione tecnologica, portando a trasformazioni socio-economiche attraverso produttività, sostenibilità e benessere per dare vita a quel mondo iper-connesso promesso a lungo dall'IoT.

Secondo una ricerca di Netscribes, il 4G LTE dominerà in termini di volume per i prossimi anni, ma il mercato globale del 5G si prevede aumenterà a un ritmo impressionante, con un tasso annuo di crescita composto (CAGR) di circa il 97% su un periodo di cinque anni, fino a un valore di 251 miliardi di dollari entro il 2025. TERRASHARP è un progetto in ambito Agricoltura 4.0 che offre servizi innovativi con focus sulla viticoltura di precisione. Nasce nel 2017 ad opera di GreenSharp, società specializzata nel settore IT, e punta a sostenere l’efficienza e la sostenibilità del comparto vitivinicolo, nello specifico mediante l’utilizzo di tecnologie avanzate per l’acquisizione di informazioni sui vigneti quali ad esempio indici vegetativi, parametri di accrescimento, identificazione delle malattie. 

Grazie all’impiego di droni vengono rilevati dati che sono successivamente elaborati mediante algoritmi proprietari (di image analysis, image recognition e machine learning) per offrire un servizio distintivo di consulenza agronomica a 360° per ottimizzare le operazioni colturali e ottenere benefici in termini di: riduzione dei tempi e dei costi di monitoraggio dei vigneti, stime produttive, prevenzione della diffusione dei patogeni, riduzione dell’uso di concimi e prodotti fitosanitari, riduzione delle differenze di vigore vegetativo per produzioni più uniformi, stabilizzazione dei valori di qualità produttiva, azioni mirate e proattive sulle problematiche riscontrate a livello di singola pianta.* Osservatorio Smart AgriFood della School of Management del PoliMi e del Laboratorio Rise dell’UniBS ** OpenSignal 2019.


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