Hatebook: il cugino di Facebook cattivo



Il successo internazionale di Facebook ha provocato una serie di reazioni atte a clonare il modello ideato da Mark Zuckeberg e questo sia per quanto concerne le sue linee estetiche, sia rispetto alle funzionalità. Distante anni luce da questi casi di pura e semplice riproduzione nasce Hatebook, una vera innovazione nel settore dei social network. 

"Hatebook è un prodotto di anti-utilità sociale che ti disconnette dalle cose che odi". E' così che si presenta la home face di Hatebook, accanto a una fiamma rossa che accoglie i visitatori, presentando il progetto in modo sincero e ironico al tempo stesso. Anche se i rimandi a Facebook sono già evidenti dal nome, il tutto viene rielaborato in chiave parodistica.

Rispetto a Facebook cambiano i colori di sfondo: su Facebook domina l'azzurro, su quello Hatebook il rosso, e già questo fa pensare alla rabbia. I link rosso fuoco che si aprono sul sito riguardano la possibilità di "inserire le bugie di qualcuno" e "pubblicare i segreti altrui".

Se la maggior parte dei servizi dedicati alla costruzione di reti sociali ci si impegna a mantenere i contatti, pubblicare materiale scambiare idee e pareri con i nostri amici, con Hatebook l'unico scopo resta quello di “odiare” i propri contatti. Hatebook si autodefinisce “anti-social utility” e le sue logiche di funzionamento sono completamente invertite rispetto a quelle del cugino buono Facebook: 

a registrazione avvenuta, dove tra le possibili occupazioni troviamo impieghi alquanto singolari, l'applicazione ci indica immediatamente le persone che potremmo conoscere e poi non resta che iniziare ad inserire i nostri contatti tra i nemici giurati e iscriverci ai diversi Hate clan. I visitatori possono condividere con gli altri iscritti lo stesso sentimento di odio verso una persona, una situazione o addirittura verso il mondo intero. L'indirizzo di Hatebook lo trovate Qui.

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