Da qualche anno si parla di un ritorno del vinile nel mercato musicale. Dopo le notizie diffuse a fine Dicembre - su un superamento, in termini economici e non numerici, delle vendite dei vecchi supporti rispetto a quelle dei download digitali - i dati più recenti descrivono il 2016 come un anno che ha chiuso in positivo, con streaming in continua corsa, cd e download che calano e vinile che acquista maggior importanza in alcuni paesi, soprattutto in Europa*. idealo - la piattaforma di comparazione prezzi - ha analizzato i dati sul tema dai suoi principali portali europei per fotografare la situazione dal punto di vista dell’e-consumer e capire se davvero si può parlare di una ripartenza negli ultimi anni.
I numeri raccolti tracciano un quadro che racconta dell’impatto delle nuove abitudini di acquisto dei consumatori digitali - e dei nuovi canali di vendita offerti dall’e-commerce - nel rilancio di un supporto tradizionale che attrae appassionati, nostalgici, puristi e “cultori della vera musica”. Il primo dato riguarda l’interesse manifestato dagli utenti verso il vinile in generale. Secondo i numeri analizzati**, tra il 2015 e il 2016 l’interesse è aumentato circa dell’80%. Non solo, se il trend si mantenesse costante, questo numero, entro fine anno, potrebbe arrivare ad un +110%, se confrontiamo l'anno appena trascorso con il 2017. idealo ha voluto indagare anche sui generi che più di altri alimentano la vinil-mania. Il risultato è un’interessante panoramica che vede il rock come genere più diffuso, con il 33,1% sul totale dei vinili disponibili.
Segue il pop, con il 19,1%; buon piazzamento anche per il genere alternative, con l’8,7%; quote più basse per il jazz, attorno al 6%; troviamo poi i dischi per gli amanti di metal & hard rock (5,3%), di musica classica (3,9%), di elettronica & dance (3,5%) e di hip hop & rap (3,4%). Percentuali più basse per gli ultimi posti della classifica, occupati da blues e musica country (rispettivamente con il 2,9 e il 2,7%). Interessano di più i vecchi album o quelli di artisti più vicini nel tempo? Secondo idealo, la top 3 dei dischi più gettonati vede, al primo posto, gli album che si rifanno all’universo musicale degli Anni Ottanta (con il 29,4%); a seguire, le produzioni quasi contemporanee, del primo decennio del 2000 (con il 26,3%); terzo posto per quelle che fanno riferimento agli Anni Settanta, con il 13,5%.
“Dalla nostra ricerca abbiamo riscontrato un reale aumento dell’interesse da parte degli utenti europei verso il mondo del vinile, nel senso più ampio possibile. Il mondo della tecnologia e di internet ha portato ad una rivoluzione senza precedenti negli ultimi decenni, con la diffusione della musica su supporti digitali, i cambiamenti nelle abitudini di ascolto e la nascita di piattaforme dedicate e servizi in streaming”, commenta Fabio Plebani, Country Manager di idealo per l’Italia. Ci sono alcune idee che riguardano poi le modalità di ascolto dei dischi in vinile: secondo molti, uno dei plus è legato al fatto che questi supporti fisici sono in grado di riprodurre un suono più “caldo”; secondo altri, chi compra dei vinili oggi raramente lo fa per ascoltarli: la molla che fa scattare l’acquisto è l’idea di avere un oggetto da collezione, da conservare piuttosto che da “far suonare” su un giradischi.
I dati di idealo sono a favore della prima ipotesi: mostrano infatti che un prodotto come il giradischi sta generando un interesse sempre maggiore nei consumatori digitali. Per il periodo 2015-2016 si parla di un trend positivo, in Europa, del + 28,2%. Questa tendenza sembra essere in continua crescita e i numeri mostrano una situazione particolarmente interessante per l’Italia: se il paragone tra lo scorso anno e quello in corso mostra, sempre a livello europeo, un +18%, nella sola penisola italiana l'interesse verso i giradischi sembra essere aumentato del 70,10% dalla metà del 2016 ad oggi. È interessante osservare poi come, sia per i vinili, sia per i giradischi, si registrino picchi di interesse di una certa importanza soprattutto nel periodo pre-natalizio. Le ultime cifre rivelate dall’indagine riguardano il “B-side” del tema, ovvero gli shop che mettono a disposizione vinili sui portali europei di idealo.
Anche il loro numero è aumentato del 10,5% tra il 2015 e il 2016. Se si considera poi la quantità di negozi attivi nei primi sei mesi del 2016 a confronto con il numero di quelli attivi da inizio 2017 ad oggi, l’aumento appare ancora più significativo, visto che sfiora il +27%. “È interessante vedere come quello stesso mondo è capace di contribuire oggi ad un rilancio dei vecchi supporti fisici, e anche dei sistemi per ascoltarli. L’e-commerce, forse ancor più in questo settore che in altri, si rivela una risorsa in termini di offerta, un amplificatore delle informazioni e un moltiplicatore delle possibilità. Non solo dal punto di vista del consumatore, che può avere accesso a titoli e ad album di qualunque tipo ed epoca, magari introvabili o difficili da reperire tramite i canali tradizionali, ma anche per i negozianti”, aggiunge Plebani.
“Ci auguriamo che i negozi di dischi che scelgono il commercio digitale come canale di vendita e fonte di nuove opportunità siano sempre di più e che continuino ad aprirsi all’universo dell’e-commerce per raggiungere un numero sempre maggiore di appassionati, anche al di là dei loro confini”, conclude Plebani. Qui il link al blog post sul magazine di idealo. *Secondo i dati dell’ultimo Global Music Report, diffusi dall’IFPI (International Federation of the Phonographic Industry) in data 25 aprile 2017, i ricavi della vendita dei supporti fisici, a livello globale, hanno registrato un -7,6% nel 2016 rispetto all’anno precedente. **Come indicatore, idealo ha preso in esame l’interesse manifestato online da parte degli utenti dei principali portali nazionali d’Europa (Germania, Austria, Francia, Spagna, Regno Unito e Italia) per la categoria “vinile” a partire da gennaio 2015 fino a giugno 2017.
Fonte: Seigradi
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