Apple, vecchi iPhone rallentati deliberatamente: partite class action


Apple si trova ad affrontare cause legali riguardanti le rivelazioni secondo cui rallenta volutamente i vecchi iPhone senza l'autorizzazione dell'utente. L'azienda americana, fondata da Steve Jobs, ha ammesso lo "slowdown" intenzionale degli iPhone più vecchi quando le prestazioni delle batterie diminuiscono o presentano problemi in modo da evitare "shutdown" improvvisi. Un rallentamento indotto con gli aggiornamenti del software.  L'azienda ha detto di voler "prolungare la vita" di dispositivi dei suoi clienti. Tre azioni legali collettive separate sono state depositate giovedì, portate da attori in California e Illinois, sostenendo che Apple non ha il consenso di rallentare il loro iPhone.

Secondo quanto riportato dal Guardian, persone di Chicago, insieme ai residenti di Ohio, Indiana e North Carolina, sostengono che gli aggiornamenti iOS sono stati effettuati "fraudolentemente" per costringere i proprietari di iPhone ad acquistare l'ultimo modello offerto dalla società di Cupertino. "Apple ha volutamente e consapevolmente rilasciato aggiornamenti software del sistema operativo per iPhone 5, iPhone 6 e iPhone 7 che hanno rallentato la velocità delle prestazioni delle unità di elaborazione centrale (Cpu) di questi dispositivi", hanno detto i querelanti in un deposito del Distretto Nord dello Stato dell'Illinois. Nell'istanza si legge che "Apple sapeva che le sostituzioni delle batterie avrebbero migliorato le performance dei dispositivi più vecchi".

Ma i clienti andati in un Apple Store per informazioni sui loro telefoni "indolenti", sono stati incoraggiati semplicemente ad acquistare un nuovo iPhone, piuttosto che sostituire la batteria di quello in loro possesso. Nella causa avviata a Los Angeles invece si mette in evidenza come Apple abbia "interferito" con della proprietà privata rallentando deliberatamente gli iPhone. Si definisce obsolescenza pianificata, ed è quel tipo di strategia aziendale che punta a rendere obsoleto un prodotto entro un periodo prefissato, così da spingere gli utenti ad acquistare l'ultimo top di gamma.  A essere colpiti da questa misura sono stati gli iPhone 6, 6S, SE  e anche il 7, presentato nel settembre 2016 e rimpiazzato da qualche settimana dall'8 e dall'evoluzione X.

Prestazioni dell'iPhone 7 con iOS 10.2.0 ed età della batteria

Tutto è nato da una discussione su Reddit, approfondita da uno studio di John Poole, fondatore di Geekbench, società che monitora il benchmark dei prodotti elettronici. Secondo Poole, Apple abbassa le performance della Cpu dopo che le batterie agli ioni di litio raggiungono un certo numero di cicli di ricarica. Come spiega in un post sul blog, Pool ha calcolato la densità del kernel attribuendo i punteggi ottenuti da Geekbench 4 in single-core dell'iPhone 6s e iPhone 7 in esecuzione con diverse versioni di iOS. Su iOS 10.2.0, gli iPhone 6S non mostravano in modo significativo tale limitazione. Prima di gennaio 2017, i proprietari di iPhone 6 e 6S riferivano che i loro telefoni si arrestavano in modo imprevisto appena la batteria si riduceva.

Batteria ricaricabile agli ioni di litio integrata nell'iPhone 7

I rapporti al momento suggeriscono che l'iPhone 7 non è stato influenzato dalla questione dello spegnimento con carica apparentemente ancora disponibile. Apple ha risposto con una dichiarazione a TechCrunch, riguardo al profilo della potenza che le persone vedevano durante il test dell'iPhone con batterie più vecchie. "Il nostro obiettivo è quello di offrire la migliore esperienza per i clienti, che comprende le prestazioni complessive e il prolungamento della vita dei loro dispositivi. Le batterie al litio non sono in grado di fornire la richiesta attuale di punta in condizioni di freddo, quando una una batteria è scarica o è invecchiata nel tempo, cosa che può provocare l'arresto inaspettato del dispositivo per proteggere i componenti elettronici", ha spiegato Apple.

"L'anno scorso abbiamo rilasciato una funzione per iPhone 6, iPhone 6S e iPhone SE per appianare i picchi istantanei solo quando necessario per evitare che il dispositivo inaspettatamente si chiuda durante queste condizioni. Ora abbiamo esteso questa funzionalità all'iPhone con iOS 7, 11.2 e abbiamo intenzione di aggiungere il supporto per altri prodotti in futuro", ha aggiunto. Nella causa avviata in North Carolina, invece si mette in evidenza che che "prima dell'ammissione sul rallentamento dei dispositivi, la compagnia già "formulava dichiarazioni deliberatamente fuorvianti che intendevano nascondere la natura e la portata di tale difetto". I ricorrenti sostengono di aver quindi il diritto al risarcimento, anche per la sostituzione di un vecchio telefono, perdita di uso e valore, acquisto di nuove batterie e perdite sotto forma di deprivazione del valore del loro iPhone.

In Italia il Codacons ha annunciato un esposto e minaccia una class action nel caso in cui siano accertate condotte illecite. "Abbiamo deciso di rivolgerci alla magistratura e all'Antitrust affinché siano verificate anche in Italia eventuali pratiche commerciali scorrette da parte della Apple", spiega il Codacons. "Se realmente i vecchi iPhone sono stati deliberatamente rallentati per modificare le scelte economiche degli utenti e spingerli ad acquistare il nuovo modello della Apple, ci troveremmo di fronte ad un palese illecito che potrebbe addirittura configurare il reato di truffa, con un danno evidente per i consumatori. Per tale motivo chiediamo alla Procura e all'Antitrust di accertare se il fenomeno dei telefonini rallentati riguardi anche gli iPhone venduti in Italia e, in caso di accertate irregolarità, il Codacons promuoverà nel nostro paese una class action contro la Apple", conclude l’associazione.




Via: La Stampa

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