Il sito web 'Irrawaddy' che dalla Thailandia denuncia e critica la giunta militare che governa il Myanmar e' stato attaccato dagli hacker, secondo quanto riferito dal direttore, Aug Zaw. Il blocco del sito e' avvenuto poco dopo la mezzanotte, ha detto, spiegando che l'attacco e' stato simile, ma piu' sofisticato, di quello avvenuto due anni fa e che non e' chiaro se sia arrivato dalla ex Birmania o dalla Cina.
"E' una nuova partita, una nuova frontiera", ha detto Aug Zaw con riferimento alla lotta della giunta militare contro l'opposizione e "dimostra quanto siamo vulnerabili", ha aggiunto il responsabile dell'agenzia birmana in esilio. Alle elezioni del prossimo 7 novembre, le prime da 20 anni, la storica dissidente e premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi e' stata autorizzata a votare, ma non a candidarsi. Lunedi' era stata annunciata la sua esclusione dal voto perche' la costituzione del Myanmar prevede che le persone agli arresti domiciliari o in galera non possono votare.
La leader democratica ha trascorso la maggior parte degli ultimi 20 anni agli arresti. Attualmente sta scontando una nuova condanna a 18 mesi per la quale potrebbe non essere liberata prima del 27 novembre. Il suo partito, la Lega Nazionale per la Democrazia (NLD), ha vinto le lezioni nel 1990, ma la giunta militare non le ha mai permesso di entrare in carica. La leader della Lega Nazionale per la Democrazia (Nld) e' agli arresti domiciliari dal maggio 2003, una misura restrittiva che scade il 13 novembre, una settimana dopo il voto.
Le elezioni del 1990, mai accettate dalla giunta e infine annullate, erano state vinte dal partito di Aung San Suu Kyi. Il 7 novembre gli elettori della ex Birmania saranno chiamati alle urne per eleggere il primo Parlamento dal colpo di Stato del 1962. Un Parlamento che di fatto riserva il 25% dei seggi ai militari e in cui sara' necessario avere un consenso superiore al 75% dei parlamentari per cambiare le leggi costituzionali.
Via: AdnKronos
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