La capsula statunitense "Orion", al suo primo volo sperimentale senza equipaggio in vista della missione su Marte, ha effettuato venerdì 5 dicembre lo splash down previsto nel Pacifico, ponendo fine con successo al volo durato circa quattro ore e mezzo. Il primo volo di prova di Orion - senza equipaggio - è durato quattro ore e mezza ed è "perfettamente riuscito", ha comunicato la Nasa. La capsula lanciata alle ore 13.05 italiane dalla base di Cap Canaveral è ammarata mille chilometri ad Ovest delle coste messicane della Bassa California, frenata da tre enormi paracadute.
Il lancio di venerdì - si legge su Internazionale - è il primo di una serie di test Nasa per tornare a effettuare missioni spaziali con equipaggio umano. Obiettivo dichiarato è riportare l'uomo sulla Luna, raggiungere gli asteroidi a spasso per il nostro sistema stellare (2025) e sognare l'ammartaggio sul Pianeta rosso (2030). Per allora sarà pronto anche un nuovo lanciatore: lo Space Launch System (SLS), il razzo più potente mai costruito dall'uomo, che doveva essere lanciato in una configurazione da quasi 80 tonnellate proprio con la capsula Orion. E a proposito di Marte, secondo i dati raccolti da Curiosity, il Cratere Gale di Marte, la regione che il rover sta esplorando da oltre un anno, ospitava un grande lago molto simile a quelli terrestri.
Nelle 4 ore e mezza previste per il test di volo, il vettore ha scortato la capsula Orion nell'orbita terrestre per poi scagliarla, con il secondo stadio del razzo, a una quota di 5.800 chilometri, circa 15 volte superiore e a quella dove attualmente orbita la Stazione Spaziale Internazionale. E poi rientro ad alta, altissima velocità, attraverso l'atmosfera a 30mila chilometri orari e alla temperatura di 2.000 gradi centigradi, shock test per lo scudo termico. Tuffo nell'oceano Pacifico con paracadute e la Marina degli Stati Uniti che ha recuperato in mare la capsula. "Lockheed Martin, primo contractor per Orion sembra aver fatto un buon lavoro - commenta l'INAF - e l'assemblaggio è stato portato a termine nel rispetto di tutti i criteri previsti dal protocollo".
Teatro delle operazioni il Neil Armstrong Operations e Checkout Building presso il Kennedy Space Center della Nasa in Florida, dove Orion ha superato la Flight Readiness Review (FRR) e ricevuto dai top manager dell'Agenzia spaziale statunitense il via libera a procedere con il volo di prova. La versione pathfinding della capsula aveva subito gli ultimi ritocchi in settembre. Ingegneri e tecnici avevano completato l'installazione della pannellatura che costituisce il guscio posteriore di Orion per proteggere al meglio il veicolo spaziale - e i futuri astronauti - dalle temperature scottanti del rientro e verificare la vulnerabilità della capsula allo scontro con detriti orbitanti e micrometeoroidi.
Per la missione compiuta con successo è stato utilizzato un razzo Delta IV, il più potente a disposizione della Nasa, dato che il vettore SLS che fa parte del sistema "Orion" non è ancora stato completato. Inizialmente, il veicolo spaziale si è depositato in un'orbita terrestre bassa ellittica di 185 chilometri e 888 chilometri. Poi, nella seconda fase Orion è passato attraverso le Cinture di Van Allen e in uno spazio orbitale profondo, circa 5.800 chilometri dalla Terra. L'obiettivo principale di questo primo volo era proprio quello di collaudare le fasi di rientro e la tenuta della struttura del veicolo spaziale alla velocità di 32.000 chilometri orari.
Orion sarà oggi caricata dalla USS Anchorage alla base navale di San Diego, dopo il suo recupero di venerdì nell'Oceano Pacifico. La sonda si trova all'interno del ponte pozzo della nave anfibia durante il trekking dal suo punto di ammaraggio a circa 600 km a sud ovest di San Diego. La sonda sarà poi trasportata al Kennedy Space Center, dove gli ingegneri raccoglieranno ulteriori informazioni sulle prestazioni di Orion. Il volo di Orion ha testato molti dei sistemi più critici per la sicurezza dell'equipaggio, tra cui eventi di separazione e paracaduti. Il costo complessivo stimato del progetto è di 18 miliardi di dollari (6 miliardi per Orion, 10 miliardi di dollari per SLS, e 2 miliardi per gli aggiornamenti degli impianti di lancio). Foto credit: NASA
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