Il difficile rapporto tra gli editori e Google News segna il suo punto più basso. Mountain View dal 16 dicembre chiude il servizio Google News in Spagna. La decisione, che non ha precedenti, è stata presa anticipando la nuova legge spagnola sulla proprietà intellettuale, che entrerà in vigore il 1 gennaio e che costringerebbe il colosso a pagare le aziende editoriali per l’utilizzo dei contenuti da queste prodotti e veicolati da Google News. Anche se dal gruppo negano ogni intenzione ritorsiva, è chiaro che si tratta di un nuovo passaggio - e molto duro - del braccio di ferro tra il colosso dei motori di ricerca e gli editori di carta stampata.
Tecnicamente non si tratta di una chiusura, ha fatto sapere un portavoce di Google, ma di un trasferimento di personale. Nota di Richard Gingras, Head of Google News: «Dopo l’11 settembre uno dei nostri ingegneri, Krishna Bharat, scoprì che i risultati della ricerca “World Trade Center” non includevano nessuna informazione sugli attacchi terroristici. Inoltre, era estremamente difficile confrontare notizie provenienti da diverse fonti o da diversi paesi perché i siti web erano isole nella rete. Ecco come nacque Google News, un servizio che ora è disponibile in più di 70 edizioni internazionali, in 35 lingue.»
«Google News - prosegue Gingras - è un servizio apprezzato e utilizzato da milioni di utenti, di cui molti in Spagna. È gratuito e include fonti che spaziano dai principali quotidiani del mondo a piccole pubblicazioni locali e blog. Gli editori possono decidere se far apparire i loro articoli su Google News o no; la grande maggioranza di loro ha deciso di essere incluso per un’ottima ragione. Google News, infatti, crea un reale valore per queste testate, in quanto indirizza utenti ai loro siti e tali accessi contribuiscono a generare ricavi attraverso la pubblicità.»
«Purtroppo - aggiunge Gingras -, come risultato di una nuova legge spagnola, tra pochi giorni ci vedremo costretti a chiudere Google News in Spagna. Lasciatemi spiegare perché. Questa nuova legge impone alle testate di richiedere un compenso a Google News per mostrare anche piccoli snippet del loro testo, indipendentemente dal fatto che queste vogliano farsi pagare o no. Dal momento che Google News non genera ricavi (non mostriamo nessuna pubblicità sul sito) questo approccio semplicemente non è sostenibile. Perciò, è con grande dispiacere che il 16 dicembre (prima dell’entrata in vigore della nuova legge a gennaio) rimuoveremo gli editori spagnoli da Google News e chiuderemo Google News in Spagna.»
Google News, disponibile in più di 70 edizioni internazionali in 35 lingue, è un servizio gratuito e include fonti che spaziano dai principali quotidiani del mondo a piccole pubblicazioni locali e blog. Gli editori possono decidere se far apparire o meno i loro articoli. La legge sulla proprietà intellettuale ("Ley de Propiedad Intelectual"), che entrerà in vigore in Spagna dal primo gennaio 2015 è stata approvata lo scorso 30 ottobre. Nel testo è previsto che il servizio di chi aggrega notizie e indirizza su siti che producono contenuti deve pagare i diritti d'autore, anche se non richiesti dai titolari e anche se sono riportati solamente titolo e sommario.
La legge, quindi, riguarda tutti gli aggregatori di notizie ma tra le diverse regole introdotte ce n’è una detta “Google Tax”, con sanzioni fino a 600.000 euro per gli aggregatori che rimandano a contenuti di terzi. L'idea alla base della norma, passata al Senato spagnolo con 172 voti a favore (del Partito Popolare), 144 contrari e 3 astenuti, è che fornire link verso un sito di informazione o dare anteprime di notizie da parte degli aggregatori - come fa anche Google News - sia un valore che deve essere pagato. Un altro punto controverso della legge è la sua irrinunciabilità, che impedisce anche agli editori in quanto titolari dei contenuti di rinunciare al pagamento della tassa sul copyright.
La Germania, che ha approvato una legge simile, riconosce però ai titolari l'opzione di rinunciare al pagamento dei diritti d’autore per l’aggregazione delle notizie. Dal 2013 infatti, gli editori tedeschi possono vietare (ma non sono obbligati a farlo come in Spagna) agli aggregatori di utilizzare i propri articoli, consentendo di visualizzarne solo il titolo. Google ha deciso in questo caso di rispettare la legge, ma per tutelarsi vuole dagli editori un permesso specifico, in modo da evitare azioni legali. La decisione di Google non avrà ripercussioni solo in Spagna ma in tutto il mondo, perché i siti di notizie spagnoli saranno rimossi da tutte le versioni di Google News.
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