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Allarme pedofilia, associazione Meter scopre oltre 900 siti in poche ore

http://www.flickr.com/
L'associazione antipedofilia Meter fondata da don Fortunato Di Noto, ha comunicato che in in meno di sei ore, tra le 09.38 e le 15.17 di ieri, ha denunciato alla polizia postale di Catania 956 siti Internet che contengono immagini di abusi sessuali su 678 bambini. I portali web sono quasi tutti all'estero, in Usa, Germania, Russia, Brasile. In un solo forum pedofilo, rende noto Meter, i visitatori in meno di un'ora sono stati 8.239. Numeri che devono fare riflettere su un fenomeno che in alcuni casi sembra inarrestabile e che vede coinvolti bambini di tutto il mondo. Basti pensare che in un solo “Forum pedofilo” i visitatori in meno di un’ora sono stati n. 8.239. E’ inarrestabile la produzione di materiale pedopornografico diffuso e detenuto online che coinvolge milioni di bambini ogni anno con un giro d’affari stimato di circa 15 miliardi di dollari l’anno (stando alle proiezioni ONU). L'associazione che da anni lotta contro la pedofilia e lo sfruttamento sessuale dei minori ogni anno denuncia migliaia di siti con contenuti pedopornografici. "Oggi manca la vergogna - sostiene Don Di Noto - siamo difronte ad un fenomeno globale con bambini coinvolti in tutto il mondo. Non basta chiudere i siti incriminati ma dobbiamo cambiare la mentalità soprattutto dei bambini coinvolti che devono reagire denunciando le violenze subite. Inoltre manca la collaborazione internazionale tra le autorità competenti. Essendo un problema globale si deve agire globalmente. Le autorità locali fanno un lavoro straordinario ma il problema deriva dagli altri Stati che dovrebbero adeguare la legislazione".

Blitz della Polizia contro la pedofilia on-line


Blitz degli agenti della polizia postale e delle comunicazioni su disposizione della Procura della Repubblica di Catania nei confronti di 18 indagati per divulgazione di materiale pedo-pornografico su Internet. Eseguite numerose perquisizioni domiciliari in 17 città italiane. Al centro dell'inchiesta, l'acquisizione e la diffusione sul web di video di pornografia infantile utilizzando il software di file sharing eMule

Accertamenti sono in corso per risalire ai luoghi della produzione dei filmati per identificare le vittime degli abusi. Le indagini sono state condotte dal compartimento della polizia postale della Sicilia Orientale di Catania, ed erano state avviate dopo una denuncia dell'associazione Meter. Gli investigatori hanno anche agito sotto copertura su Internet con il coordinamento del Centro nazionale di contrasto della pedo-pornografia on-line (Cncpo) di Roma. 

Le città interessate dalle perquisizioni sono state: Alessandria, Ancona, Bologna, Brescia, Brindisi, Cremona, Cuneo, Lecco, Macerata, Milano, Napoli, L'Aquila, Reggio di Calabria, Crotone, Rimini, Udine e Vercelli. L'attenzione degli investigatori e della Procura di Catania si è concentrata in particolare su alcuni filmati che sono stati girati nel nostro Paese, con vittime e carnefici italiani. 

La polizia sta cercando di ricostruire le località e il luogo esatti dove sono avvenute le violenze in maniera da identificare i bambini abusati, che sono ben visibile nei filmati, per risalire poi ai violentatori. Durante le perquisizioni la polizia postale ha sequestrato diversi computer e materiale informatico e una notevole quantità di materiale di pornografia minorile, in possesso di alcuni degli indagati. Don Di Noto dice di essere "contento e soddisfatto" della collaborazione con il compartimento della polizia postale e delle comunicazioni di Roma e Catania.

Fonte: TGCom24

Pedofilia: scoperto portale con 700 bimbi legati e violentati


Un portale, ancora attivo, con 700 bambini di cinque anni, legati e imbavagliati, con gatti e cani, violati dai pedofili e dagli animali. A fare la macabra scoperta sono stati i volontari dell'associazione Meter di don Fortunato Di Noto, che lo hanno subito denunciato alla polizia postale e delle comunicazioni di Catania e al centro nazionale contro la pedofilia online di Roma. 

Nel portale ci sono 469 video e i filmati sono in vendita. Ecco i prezzi: accesso per un mese 200 dollari, 3 mesi 400, un anno 600. Ogni video è descritto per contenuti ed età dei piccoli protagonisti. La suddivisione riporta categorie come lolite, antiche, bambini, esotiche, incesto, lesbiche, realtà, shock, guardoni.

Il ministro per la Pari Opportunità, Mara Carfagna, dopo avere condannato fermamente l'episodio, ricorda che "l'Italia vanta nel contrasto alla pedofilia e alla pedopornografia leggi avanzatissime. Una normativa che - spiega - diventerà ancora più completa, con il reato di adescamento via internet, aggravanti di pena e raddoppio dei termini di prescrizione, con l'approvazione definitiva della Convenzione di Lanzarote, sulla quale si sta per esprimere il Senato". 

"Per contrastare questo terribile fenomeno - aggiunge Carfagna - abbiamo il dovere di investire sulla prevenzione. Ho voluto quindi che il nostro Paese fosse il primo ad aderire e diffondere la campagna realizzata dal Consiglio d'Europa contro la violenza sessuale sui bambini, che sarà presentata a Roma il 29 novembre e diffusa nelle settimane successive, attraverso non solo i media convenzionali, ma anche attraverso strumenti diversi, come, per esempio, i cartoni animati, destinati ai più piccoli".

Fonte: Virgilio Notizie

Sarah, rimossi i gruppi su Facebook a sostegno di Misseri


La polizia postale di Catania ha contattato i responsabili del server statunitense del social network per fare rimuovere due gruppi nati a sostegno di Michele Misseri. Dal social network, su richiesta del vice questore Marcello La Bella, è stata già avviata la cancellazione dei gruppi “Michele Misseri è un eroe” e “Fans di Michele Messeri”. La scoperta è stata fatta da Meter durante un monitoraggio contro la pedofilia e gli abusi sessuali all'infanzia. L'associazione onlus ha immediatamente segnalato la vicenda alla polizia postale di Catania. 

E l'Osservatorio Antiplagio, comitato di vigilanza sulla tv e sui media, e European Consumers, consorzio di associazioni di consumatori, hanno segnalato al ministro dell'Interno e alla Polizia delle Comunicazioni il gruppo “Se Sarah fosse stata più disponibile con lo zio, forse sarebbe ancora viva!”, già chiuso, sollecitando l'individuazione dei responsabili. E per finire il gruppo “Uccidiamo Sarah Scazzi... Ops!Già fatto?”. 

Al gruppo erano iscritti un centinaio di persone, la maggior parte dei quali ha lasciato sulla bacheca insulti e invettive nei confronti del creatore della pagina. La pagina ora non è più visibile, perchè rimossa dal social network. «È veramente una vergogna - afferma don Fortunato Di Noto, presidente e fondatore di Meter - e questi fatti la dicono lunga su questi tristi fenomeni che sono solo ed esclusivamente da condannare! Ringraziamo coloro che invece hanno fatto pagine su Facebook di solidarietà».