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iPad, impegno Apple in risposta accusa di ACCC su rete 4G in Australia


Il Tribunale federale australiano ha accettato un impegno da parte di Apple Pty Limited in risposta ad una domanda urgente presentata dall'Australian Competition and Consumer Commission (ACCC). L'Australian Competition and Consumer Commission ha dichiarato Mercoledì di aver chiesto a un tribunale federale di ordinare ad Apple di garantire che i consumatori vengano messi a conoscenza delle reali capacità tecniche del dispositivo, correggere la pubblicità e al rimborso dei compratori interessati. 

Le promozioni Apple per il nuovo iPad Wifi+4G dicono agli acquirenti che possono connettersi a una rete dati mobile 4G in Australia con una carta SIM, ma ciò non è possibile. Il tablet Apple infatti lavora su reti LTE sulle frequenze a 700 e 2100 Mhz, mentre in Australia ed Europa la stessa connessione viaggia sui 1800 Mhz. 

L'Australia ha una sola rete 4G della società dominante di telecomunicazioni Telstra. Risulta alquanto improbabile che Apple non fosse a conoscenza del problema anche prima della commercializzazione del nuovo iPad, eppure ai clienti di tutto il mondo è stata assicurata la possibilità di sfruttare il nuovo tipo di connessione dati. 

Ecco perchè il tribunale australiana ha imposto all’azienda americana di chiarire nella sua pubblicità che "questo prodotto supporta reti cellulari molto veloci. Non è tuttavia compatibile con l’attuale rete LTE 4G australiana e con quella WiMAX". Inoltre Apple è stata obbligata a contattare via email tutti coloro che hanno acquistato il modello Wifi+4G tra il 16 marzo e il 28 marzo 2012 (compresi i pre-ordini entro il 16 marzo 2012), offrendo loro la possibilità di restituire il terminale ed essere rimborsati. 

Il problema è che la stessa incompatibilità sussiste anche in Europa, dove comunque il nuovo iPad non è in grado di sfruttare la rete LTE. Per ora Cupertino non ha rilasciato dichiarazioni in merito alla questione. L'udienza è stata fissata direzioni per il 16 aprile 2012. Una mediazione è stato ordinata per il 18 aprile 2012. L'udienza di responsabilità è stato fissata a partire 2 maggio 2012.

Fonte: ACCC
Via: Reuters

Google: Ue approva acquisizione di Motorola Mobility ma con riserva


Le autorita' di regolamentazione dell'Unione Europea hanno dato il via libera all'acquisizione da 12,5 miliardi di dollari di Motorola Mobility Holdings da parte di Google. Il colosso di internet entrerà così in possesso di oltre 17.000 brevetti preziosi di Motorola, ma le autorità europee hanno avvertito che non rinunceranno a monitorare l'utilizzo di questi brevetti e il rispetto delle regole sull`antitrust. 

Google inoltre, non potra' utilizzare alcuni brevetti per intentare causa contro altre societa' del settore.  Come riporta il Wall Street Journal, sulla scia del via libera europeo l'antitrust americana dovrebbe seguire la stessa strada in settimana. "Abbiamo approvato la transazione perche', dopo attento esame, non sono emersi problemi per la competizione. Ma continueremo a monitorare la situazione", ha detto il commissario europeo Joaquin Almunia. 

L'accordo da' a Google accesso a una serie di brevetti da utilizzare nella sempre piu' accesa battaglia sul mercato degli smartphone.  Come spiega ArsTechinca, funzionari di giustizia hanno chiarito che licenze di brevetto, attraverso la definizione degli standards-setting organizations (SSO) è un processo fondamentale per evitare la stagnazione in varie tecnologie, dagli standard di cellulari 3G e 4G alle tecnologie wireless a banda larga come il Wi-Fi e WiMax, e tecnologie di compressione video quali H.264.

"Come per altri settori, le norme per favorire la compatibilità tra i prodotti e fornire ai consumatori una gamma più ampia di prodotti e funzionalità che altrimenti sarebbero disponibili", hanno detto i funzionari della giustizia. "Dopo che i partecipanti del settore con investimenti complementari, abbandonando lo standard può essere estremamente costoso. Così, dopo che lo standard è impostato, il titolare del brevetto potrebbe cercare di estrarre un pagamento più alto di quanto non fosse attribuibile al valore della tecnologia brevettata prima che lo standard sia stato fissato", hanno aggiunto.

Via: Corriere della Sera