Google ricorda Ludovico Ariosto dedicandogli oggi il suo doodle per il 540esimo anniversario della nascita. Sulla home page del motore di ricerca si vedono vari elementi colorati e simbolici che appartengono alle opere del grande autore dell'"Orlando Furioso", come il drago, una donna da salvare su un'isola in mezzo al mare e un ippogrifo, una creatura alata, originata dall'incrocio tra un cavallo ed un grifone, la cui prima descrizione letteraria risale proprio ad Ariosto.
Scorrendo il mouse sul Doodle di Google legge "540° anniversario della nascita di Ludovico Ariosto" mentre cliccando su di esso si ottengono i risultati della chiave di ricerca "Ludovico Ariosto". Ariosto nacque a Reggio Emilia l'8 settembre del 1474. Il padre Niccolò è capitano della rocca della città e a causa dei suoi incarichi lavorativi impone alla famiglia una serie di spostamenti: prima a Rovigo nel 1781, poi a Venezia e Reggio ed infine a Ferrara nel 1784.
Spinto dalle insistenze paterne, iniziò a studiare legge tra il 1484 e il 1494, ma con scarsi risultati. Gli anni più felici per Ariosto furono quelli tra il 1495 e il 1500 quando, dietro assenso paterno, potè finalmente occuparsi dello studio della letteratura, che fu la sua vera passione. In questo periodo scrisse anche liriche amorose ed elegie persino in latino, tra cui: "De diversis amoribus" "De laudibus Sophiae ed Herculem" e le "Rime", redatte in volgare e pubblicate postume nel 1546.
Il primo evento che sconvolse realmente la vita di Ludovico Ariosto è la morte del padre nel 1500. Egli fu infatti il primogenito e fuo suo compito occuparsi delle sue cinque sorelle e dei quattro fratelli rimasti orfani. Accettò così diversi incarichi sia pubblici che privati. La situazione fu ulteriormente complicata dalla presenza del fratello paralitico Gabriele. Ma egli si rivelò un ottimo amministratore: riuscì a far sposare le sorelle senza intaccare troppo il patrimonio familiare e trovò un impiego per tutti i fratelli.
Nel 1502 accettò il capitanato della rocca di Canossa, dove ebbe un figlio, Giambattista, nato dalla relazione con la cameriera Maria .Poco tempo seguì la nascita di un secondo figlio, Virginio, che ebbe invece dalla relazione con Olimpia Sassomarino. Sempre nel 1503 prese gli ordini ecclesiastici minori ed entrò alle dipendenze del cardinale Ippolito d'Este. Con il cardinale instaurò un rapporto di non felice sudditanza che vide Ludovico nella parte del servitore costretto ad ubbidire agli ordini più disparati.
Il rapporto con il cardinale peggiorò a seguito della pubblicazione de l'"Orlando Furioso" (1516). Le cose si complicarono ancor quando Ludovico si rifiutò di seguire il Cardinale in Ungheria, dove fu nominato vescovo di Buda. Ariosto venne licenziato e si ritrovò in grosse ristrettezze economiche. Nel 1517 passò alle dipendenze del duca Alfonso d'Este, incarico che lo rese felice in quanto lo costrinse ad allontanarsi di rado dall'amata Ferrara.
Tra il 1519 e il 1520 scrisse delle rime in volgare e due commedie "Il Negromante" e "I studenti", rimasta incompiuta, e pubblica nel 1521 una nuova edizione del "Furioso". Seguì il Duca in alcuni incarichi ufficiali come la scorta dell'imperatore Carlo V a Modena nel 1528 e ricevette una pensione di cento ducati d'oro concessagli da Alfonso D'Avalos, presso il quale svolse un incarico di ambasciatore.
Gli ultimi anni della sua vita furono dedicati alla revisione dell'Orlando Furioso, la cui edizione definitiva venne pubblicata nel 1532. La trama dell'Orlando affronta l'epica, con la lotta tra pagani e cristiani. L'amore, con la passione di Orlando per Angelica, ed è una celebrazione encomiastica con l'amore di Ruggero e Bradamante dalla cui unione discenderà la Casa d'Este. Ludovico Ariosto morì di enterite, l 6 luglio del 1533 all'età di 58 anni.
Fonte: TMNews
Via: Biografie Online
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