Donna uccisa a Napoli, gli assassini presero la foto da Facebook


Per memorizzare il volto di Teresa Bonocore, la “mamma coraggio” di Portici, ammazzata lunedì scorso in via Ponte dei francesi, Alberto Amendola e Giuseppe Avolio, i presunti killer, hanno cercato, trovato e stampato la sua fotografia dal profilo che la donna aveva su Facebook. Il particolare emerge dal verbale di interrogatorio di Avolio, il pescivendolo che, assieme all’amico tatuatore Amendola, è in carcere con l’accusa di omicidio. Proprio all’indomani dell’arresto aveva fatto scalpore il profilo di Facebook di Avolio, ispirato ad al Capone, al mondo dei gangster e alla violenza.

I verbali sono contenuti nell’ordinanza con cui giovedì il gip Amelia Primavera, accogliendo la richiesta del pm Danilo De Simone, ha disposto la custodia cautelare dei due. Sul social network, il 21enne che dice di essere nato a Bogotà e di vivere ad Amsterdam, si presenta così: «Sono cresciuto in mezzo a gente dura. E noi dicevamo che si ottiene di più con una parola gentile e una pistola che solo con una parola gentile». Tra i suoi titoli di studio, alla voce "laurea specialistica", spicca «armi e droga». 

Tra le sue citazioni preferite, «Chi non è con me è contro di me». E poi ancora, «La pace mi piace ma la guerra non mi dispiace». "Il capo dei capi" e "I Guappi", le sue fiction e i film amati. E infine, il suo orientamento: «Destra o sinistra sempre mafia è». Nelle ore successive all’omicidio, Avolio, dopo avere negato ogni coinvolgimento nel delitto, affermando che era andato a correre per perdere peso, ha confessato. «Quindici giorni fa Alberto mi mise al corrente del fatto che aveva avuto la proposta da parte di persone di cui non mi precisò l’identità di “accappottare” una donna, e che lui mi avrebbe dato, a cose fatte, 10.000 euro - racconta Avolio - . Io dovevo condurre il motorino».

Via: La Repubblica -

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