Spazio, InSight su Marte con tecnologia italiana: al via esplorazione


Il lander NASA partito lo scorso maggio dalla Vandenberg Air Force Base, in California, alle 20:52:59 ora dell'Europa centrale, lunedì 26 novembre 2018 è arrivato a destinazione. La navicella InSight correndo nell'atmosfera di Marte ad una velocità di 19.800 km/h, è stata rallentata fino a una velocità di atterraggio di appena 8 chilometri orari in meno di sette minuti. Il lander a tre gambe ha inviato la conferma dell'atterraggio, avvenuto sulla Elysium Planitia, una vasta area pianeggiante del Pianeta Rosso. Ha anche inviato il primo "selfie", postandolo sul profilo Twitter della missione e commentando "Qui c'è una bellezza tranquilla. Mi guardo attorno per esplorare la mia nuova casa".

I "sette minuti di terrore" si sono ripetuti e anche questa volta, come già era successo 6 anni fa con Curiosity, il segnale liberatorio lanciato dalla rover giunto sulla superficie marziana, testimoniava l'avvenuto successo dell'ammartaggio. E a questo segnale faceva seguito l'ovazione della NASA a partire dal suo Amministratore, Jim Bridenstine, che ha ricordato come sia stato l'ottavo successo di un lander americano felicemente atterrato sul suolo marziano. Atterrare su Marte, infatti, resta ancora oggi un passaggio critico per le missioni marziane per via dell'atmosfera rarefatta del pianeta che non fa da "freno naturale" durante la discesa. Basti pensare che l'atterraggio morbido è riuscito solo al 40% dei veicoli che lo ha tentato, e il primato, ad oggi, è ancora, per l'appunto, prerogativa esclusiva degli Stati Uniti.


Il landing del veicolo spaziale, il primo osservatorio geofisico mai inviato su Marte, è avvenuto con il sistema della frenata con propulsori a propellente liquido. InSight - spiega l'ASI - ha successivamente inviato segnali alla Terra, indicando che i suoi pannelli solari sono aperti. Lo schieramento dei pannelli solari assicura che il veicolo spaziale possa ricaricare le batterie ogni giorno. InSight sarà il primo lander a studiare le profondità del suolo di Marte. Il veicolo è accompagnato da due mini-satelliti, i cubesat Mars Cube One (MarCO), i primi del loro genere ad effettuare una missione oltre l'orbita bassa. I due veicoli - lanciati con InSight ma indipendenti rispetto al lander - testeranno la capacità di trasmettere, in tempo reale verso la Terra, i dati prodotti da Insight durante la l'ingresso in atmosfera, la discesa e l'atterraggio.

A bordo del lander LaRRI (Laser Retro-Reflector for InSight), un microriflettore di ultima generazione sviluppato dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) con il supporto dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), fornirà la posizione accurata del lander durante l'esplorazione di Marte. A bordo anche lo startracker, la bussola spaziale, realizzato da Leonardo Company. "L’impegno italiano - ricorda il Commissario Straordinario dell'ASI, Piero Benvenuti -  in questo contesto è elevato e siamo in prima linea nell'esplorazione di Marte. Potremmo dire che non c'è sonda che studi Marte senza il contributo italiano. A bordo del lander di Insight è presente Larri, un microriflettore di ultima generazione sviluppato dall'INFN con il supporto dell'ASI, fornirà la posizione accurata del lander durante l'esplorazione di Marte".

"Non posso poi non ricordare - continua Benvenuti - il coinvolgimento della Sardegna Deep Space Antenna, la grande parabola sarda del radiotelescopio SRT, che ha ricevuto i dati e seguito le fasi di atterraggio di InSight. La sonda USA apre la strada alle due successive missioni marziane: ExoMars 2020, missione dell'ESA a guida italiana scientifica e industriale e quella sempre statunitense Mars2020. Entrambe porteranno sul suolo del pianeta rosso un rover. In particolare ExoMars studierà per la prima volta il sottosuolo marziano fino a 2 metri nella speranza di trovare tracce di una evoluzione biologica passata o presente. Tutto quel che riusciamo a scoprire del pianeta più simile alla Terra ha una valenza scientifica e filosofica di grande portata per tutti noi". InSight è una missione nel programma Discovery della NASA.


Quando InSight ha toccato il suolo marziano è scattato l'applauso nella sala del Jet Propulsion Laboratory (JPL) di Pasadena. Nella prima foto della superficie di Marte inviata dalla sonda è possibile vedere le particelle di polvere create dall'impatto con il suolo e l'orizzonte marziano. La seconda immagine mostra uno scorcio del Pianeta Rosso visto dal braccio meccanico del rover. Inizialmente, la NASA aveva previsto che InSight sarebbe arrivata su Marte nel marzo 2016. A causa di problemi nel funzionamento del sismografo SEIS (Seismic Experiment for Interior Structure), di produzione francese, la sonda non è riuscita a sfruttare la finestra di tempo favorevole per raggiungere Marte in tempi rapidi, che di solito dura non oltre 40 giorni. Perso quel periodo favorevole, il suo lancio è stato spostato alla prima metà del 2018.

InSight inizierà a raccogliere dati scientifici entro la prima settimana dopo l'ammartaggio, anche se le squadre si concentreranno principalmente sulla preparazione per impostare gli strumenti di InSight sul terreno marziano. Almeno due giorni dopo il touchdown, il team di ingegneri inizierà a distribuire il braccio robotico InSight lungo 5,9 piedi (1,8 metri di lunghezza) in modo che possa scattare immagini del paesaggio. Una volta che InSight avrà consegnato le prime immagini dell'area attorno al sito di atterraggio, il prossimo passo sarà produrre un modello 3D del suolo. Gli obiettivi della missione dei due piccoli MarCO che hanno trasmesso la telemetria di InSight sono stati completati dopo il loro sorvolo marziano. InSight opererà in superficie per un anno marziano, più 40 giorni marziani, o Sol, fino al 24 novembre 2020.



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