Facebook, la mappa del mondo vista con gli occhi del social network


Visualizzare i dati è come scattare una fotografia o disegnare una mappa. Con questa idea Paul Butler ha "guardato" il grafo sociale di 500 milioni di amici, gli iscritti di Facebook, il social network dove lavora, come ingegnere, nel team che gestisce le infrastrutture per la gestione dei dati. L'idea di base è stata quella di creare un'immagine del nostro pianeta mediante un grafico che illustri le relazioni esistenti tra i milioni di utenti presenti su Facebook. Butler, per far ciò, ha cominciato a esplorare la mappa utilizzando il progetto R, una open-source statistics environment. 

Più le persone amiche sono vicine, maggiore è la concentrazione e lo spessore delle linee che rappresentano le connessioni. Ad ogni concentrazione corrisponde una linea di colore nero, blu o bianco, a seconda del valore e del peso che hanno le varie coppie. Per realizzare ciò, Butler ha associato, per prova, 10 millioni di coppie di amici ad altrettanti puntini, li ha poi messi in correlazione con le rispettive città e ha mappato i dati sulla base della loro posizione geografica. Dopo i dovuti calcoli sulle localizzazioni, sulle distanze e il numero di amici che intercorre tra di esse, ha tracciato un fascio di luce per collegare tra loro ciascun compagno e ha visualizzato il tutto su un grafico a planisfero. 

L'immagine è piuttosto suggestiva e cela una quantità notevole di dati. Ad esempio si vede come il successo di Facebook abbia ormai raggiunto dimensioni planetarie, anche se esistono luoghi come la Siberia dove non è affatto diffuso, tutto l'opposto degli Stati Uniti dove invece spopola. Alta anche la concentrazione in Europa e nella nostra Italia, ma non sono da meno l'India, l'Indonesia e il Centro America. In Sudamerica, è curioso notare picchi in corrispondenza delle nazioni costiere e il vuoto assoluto in corrispondenza della foresta Amazzonica. Non stupisce, altresì, lo scarso utilizzo della rete sociale nel continente africano, ad eccezione del Sudafrica, della Nigeria e del Kenya. Sorprende, invece, la quasi totale assenza di Russia e Cina. La nostra piccola Italia è protagonista delle connessioni e presenzialista, al pari delle vicine Francia e Gran Bretagna.

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