Nell'epoca dell'informatica, quasi tutte le aziende e le pubbliche amministrazioni si sono dotate di un data center, struttura che ospita e gestisce un numero elevato di apparecchiature e infrastrutture informatiche con i relativi dati. Per dimensioni, trasporto, smaltimento termico ed efficienza complessiva, un data center presenta alcuni tra i piu' complessi problemi di gestione dell'energia.
Basta pensare ai sistemi di raffreddamento che hanno il compito di smaltire il calore prodotto dai macchinari, che va dissipato velocemente per eviatre che i sistemi brucino. Questo lavoro e' normalmente affidato agli impianti tradizionali di condizionamento, che restano accesi anche tutto il giorno.
Un altro aspetto e' quello delle dispersioni energetiche derivanti dal trasporto su rete elettrica, pari al 5-6% secondo le stime dell'Autorita' per l'energia. Agire su questi aspetti, ottimizzando le strutture di un data center, significa quindi fare un gesto concreto a favore dell'ambiente. Una soluzione potrebbe arrivare dal cosiddetto "direct free cooling", tecnica naturale perche' utilizza l'aria esterna per raffreddare i computer, e sostenibile perche' abbatte il consumo energetico.
Il vantagggio di questi sistemi è principalmente l'utilizzo delle basse temperature invernali per risparmiare energia durante i periodi freddi dell'anno. Il sistema e', ad esempio, al centro del progetto per il nuovo data center dell'Eni, che non a caso si autodefinisce "green", multipurpose, ad alta affidabilità, ma ridottissimi consumi energetici, con PUE su base annua < 1,2 (il PUE è il rapporto tra l’energia complessivamente entrante nel Data Center e l’energia entrante negli elaboratori).
Via: Adnkronos
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