Il Garante per la privacy ha dato il via libera per la creazione di una banca dati per il monitoraggio del fenomeno della pedofilia e della pedopornografia, prevista dalla legge del 1998. Ma contemporaneamente, l'Authority ha dato indicazioni affinché vengano potenziate le misure a protezione dei dati, con speciale riguardo all'anonimato dei minori vittime di questi gravi reati.
Lo studio - predisposto dal Centro nazionale di documentazione e analisi per l'infanzia e l'adolescenza e realizzato con il coordinamento dell'Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile - illustra le caratteristiche e il contenuto della banca dati nella quale confluiranno tutte le informazioni - tipi di reato, numero di persone coinvolte, aree geografiche - presenti negli archivi della pubblica amministrazione, necessari per monitorare il fenomeno dell'abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori e della pornografia minorile.
Il nuovo database potrà acquisire, ad esempio, i dati conservati nei registri informatizzati del ministero della Giustizia e del Centro elaborazione dati interforze del ministero dell'Interno.
Il Garante per la privacy ha chiesto in particolare che nella banca dati non confluiscano dati che consentano di rendere identificabili, anche indirettamente, i soggetti coinvolti, e che vengano comunque previste modalità di anonimizzazione dei dati mediante l'uso di appositi codici.
Fonte: Adnkronos
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