"Sono Andrea, sono un collega di corso di Luca Parmitano, abbiamo fatto assieme l'Accademia, ormai quasi 17 anni fa. Sono contentissimo dell'esperienza che sta facendo, ne parlava sin da quando eravamo in Accademia e sono contentissimo che sia andato fino in fondo al sogno che aveva sin da piccolo". Andrea, pilota istruttore che si divide tra Galatina e gli Stati Uniti, ricorda così il suo compagno d'Accademia che adesso vola tra le stelle.
A Galatina, una ventina di Km a sud di Lecce, dove il tempo è bello per più di 300 giorni l'anno, decolli e atterraggi si susseguono uno dietro l'altro, alternati a lezioni di teoria e sessioni al simulatore. Si contano almeno 35 missioni al giorno da circa un'ora e mezza. "Da parte degli istruttori - spiega un pilota - è molto impegnativo perché noi abbiamo il compito di tirare fuori il meglio da questi ragazzi ed evidenziarne doti e difetti per fare una selezione e indirizzarli alle varie linee della forza armata".
"Noi - aggiunge il colonnello Sergio Cavuoti, comandante del 61° stormo - sviluppiano qui la parte intermedia e avanzata dell'addestramento che comincia presso alte basi ma trova qui il proprio culmine, il propio compimento. Ma ci occupiamo anche di formarli dal punto di vista umano come ufficiali". "L'Aspetto umano - aggiunge un istruttore - è fondamentale; riuscire a confrontarsi allo stesso livello è fondamentale per riuscire a trasmettere di più e avere come ritorno il meglio". Gli allievi, italiani e stranieri, sono messi a dura prova.
Imparare a gestire questi jet al massimo delle prestazioni non è facile e solo i migliori arrivano al traguardo. "Naturalmente - spiega uno degli allievi piloti - le difficoltà ci sono, come in tutti i lavori, però è davvero bellissimo come il primo volo possa darti tanta gioia dentro. Da lì si capisce che parte una realtà totalmente diversa, che non si era mai toccata prima e che, si spera, ti porterà lontano". Andare lontano, vuol dire andare al reparto per volare sui caccia, sugli aerei da trasporto o sugli elicotteri come "combat ready" ovvero pronti all'impiego in scenari operativi.
I più motivati, infine, possono scegliere di diventare "piloti sperimentatori". "Un pilota sperimentatore - spiega il colonnello Gianluca Ercolani, comandante del Reparto sperimentale volo di Pratica di Mare - è un pilota con una formazione di pilota militare che, attraverso un corso specifico, ottiene una specializzazione nel campo della sperimentazione". E' questo è il reparto in cui volava il maggiore Parmitano prima di andare nello spazio. Prima di lui anche altri 2 astronauti avevano lavorato qui come piloti sperimentatori: Maurizio Cheli e Roberto Vittori.
"Abbiamo in questo momento un nostro pilota militare, il maggiore Luca Parmitano che è a qualche centinaia di Km sopra le nostre teste che sta svolgendo una missione aerospaziale - conclude il comandante Ercolani - riassunte in questa toppa, in cui è concentrata la vera essenza del mondo aerospaziale, ovvero la cooperazione dell'Aeronautica con le varie agenzie spaziali". Insomma volare e andare nello spazio è affascinante ma come abbiamo visto anche frutto di tanto impegno, costanza e sacrifici. In ogni caso, non bisogna mai rinunciare ai propri sogni. Solo così si può volare... con valore, fino alle stelle!"
(Immagini realizzate con il contributo del CPA - Centro produzione audiovisivi dell'Aeronautica militare).
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