Difesa, sottoscritto accordo per assemblaggio in Italia F-35 olandesi


Accordo tra i Ministeri della Difesa di Italia e Olanda, nell'ambito del programnma "F-35 Lightning II-JSF" (Joint Strike Fighter). Il Segretariato generale della Difesa e Direzione nazionale degli armamenti (SegreDife/Dna),  i rappresentanti dei Ministeri della Difesa di Italia e Olanda hanno firmato un importante accordo di collaborazione, nell'ambito del Programma F-35. Il sito Final Assembly and Check Out (Faco) di Alenia Aermacchi di Cameri. riceverà la commessa per eseguire l'assemblaggio di velivoli olandesi e il centro logistico di Woensdrecht eseguirà attività di manutenzione su motori italiani in Olanda.

L'accordo, o "Implementing Arrangement" - spiega una nota del segretariato della Difesa -, dà esecuzione al Production and Sustainment Memorandum of Understanding, in vigore tra Italia e Olanda dal 2006 e rappresenta la prima iniziativa del suo genere tra i partner del programma. L'intesa contribuisce a innalzare il livello di coinvolgimento dell'industria nazionale, con evidenti benefici in termini di ricadute occupazionali e di know how, oltre ad aprire la strada a simili iniziative anche con altri partner dell'area euro-mediterranea, tese a rafforzare l'importanza e l'efficacia del pilastro europeo del programma. L'obiettivo generale del Jsf Psfd Mou è la cooperazione e lo sviluppo del Sistema Air Jsf per soddisfare i requisiti dei partecipanti. 

Realizzata a tempo di record, con progetto avviato nel 2011, la Faco rappresenta un motivo d'orgoglio per il Sistema Paese. Con i suoi 124 mila metri quadrati di edifici industriali su una superficie complessiva di 500.000 mila metri quadrati, costituisce l'unica replica europea, e per il momento mondiale, della fabbrica degli F-35 esistente negli Stati Uniti d'America. Come comunicato dal Dipartimento della Difesa statunitense - scrive l'Aeronautica Militare -, sarà pronta non più tardi del dicembre 2015 la prima tranche di cacciabombardieri F-35 prodotta da Lockheed Martin. L'Italia costruirà novanta esemplari di questo caccia di quinta generazione, dei quali otto sono già stati acquistati dal Ministero della Difesa italiano.


La Lockheed Martin ha collaborato con l'Italia per fornire una vasta gamma di programmi e funzionalità, tra cui velivoli tattici, sistemi radar e di difesa aerea e missilistica. Inoltre, Lockheed Martin e l'industria italiana hanno lavorato a stretto contatto sui programmi, come il Littoral Combat Ship e l'F-16 Fighting Falcon. L'uscita dallo stabilimento (roll-out) del primo velivolo italiano (nome AL-1) assemblato presso la Faco, avvenuto il 12 marzo scorso, unitamente alla consegna del primo assieme alare completo (parte centrale della fusoliera incluse le semiali) destinato ad essere installato su un velivolo dell'Usaf, hanno dimostrato le capacità produttive dell'impianto industriale realizzato grazie ad una efficace sinergia nazionale fra la Difesa e l'Industria.

Con questo accordo, la Faco di Cameri ottiene un ulteriore riconoscimento della elevata qualità ed affidabilità dei propri processi produttivi per l'assemblaggio dei velivoli, mentre si prepara anche a divenire il fulcro delle attività di manutenzione per gli F-35 che saranno schierati in Europa. Il Joint Strike Fighter (JSF) è un velivolo multi-ruolo con uno spiccato orientamento per l'attacco aria-suolo, Stealth, cioè a bassa osservabilità radar e quindi ad elevata sopravvivenza, in grado di utilizzare un'ampia gamma di armamento e capace di operare da piste semi-preparate o deteriorate, pensato e progettato per quei contesti operativi che caratterizzano le moderne operazioni militari di quest'era successiva alla Guerra Fredda.

Nello specifico, il JSF può soddisfare un ampio spettro di missioni, a conferma della notevole versatilità della macchina, assolvendo compiti di operazioni di proiezione in profondità del "potere aereo", di soppressione dei sistemi d'arma missilistici avversari e di concorso al conseguimento della superiorità aerea. La produzione ha subito una serie di ritardi dovuti anche a problemi tecnici. Sono tre i modelli del velivolo: quello a decollo rapido per i Marines, che è il più complesso perchè prevede un sistema di propulsione che permette al cacciabombardiere di stazionare in volo e atterrare verticalmente come un elicottero (pronto per la fine del 2015), quello per l'Aeronautica Militare (che sarà pronto entro fine 2016) e quello per la Marina Militare (fine 2019).




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