MarkMonitor, Deep Web e Dark Net: inferi di Internet sono ovunque


Che cos’è il Deep Web o la Dark Net o Tor? Alcuni delle persone sicuramente sanno di che cosa si tratta, ma la maggior parte degli utenti e anche delle grandi aziende purtroppo no. MarkMonitor ha recentemente tenuto un webinar su questo argomento e Jerome Sicard ha preparato una breve nota con alcune nozioni. Circa il 40% della popolazione mondiale utilizza il web per notizie, intrattenimento, comunicazione e una miriade di altri scopi. Eppure, mentre sempre più persone accedono, in realtà troviamo meno dati rispetto a quelli memorizzati online. Questo perché solo un frammento di ciò che conosciamo come il World Wide Web è facilmente accessibile.

Il cosiddetto Surface Web, che tutti conoscono e usano regolarmente, si compone di dati che i motori di ricerca possono trovare e quindi offrire in risposta alle nostre domande. Ma come soltanto la punta di un iceberg è visibile agli osservatori, un tradizionale motore di ricerca vede solo una piccola quantità di informazioni che è disponibile. Il Deep Web, a differenza del Surface Web, è composto da pagine web non indicizzate, pagine con contenuti dinamici, e informazioni localizzate altrimenti inaccessibili tramite i normali browser o i motori di ricerca. Il Surface Web è ciò che potremmo considerare pagine web “normali” che possono essere indicizzate per i motori di ricerca. Nessuno sa veramente quanto è grande il Deep Web.

Ciò di cui molte persone non si rendono conto è che la maggior parte di Internet è in realtà nel Deep Web, e i principali browser consento l’accesso solo al 4% di Internet! Si possono trovare una vasta gamma di informazioni nel Deep Web, comprese risorse accademiche, informazioni su abbonamenti e verbali di convegni. Sfortunatamente, il Deep Web è anche un luogo dove i siti non indicizzati vendono merci contraffatte o del mercato grigio, raccolgono le credenziali dell’utente, disseminano malware, coinvolgono in false associazioni e truffano il consumatore. Gli utenti di Internet vengono diretti nel Deep Web attraverso vari metodi tra cui spam (di tutti i tipi), pubblicità e cybersquatted nei nomi di dominio. Allora, cos’è esattamente la Darknet?


Tecnicamente un piccolo sottoinsieme del Deep Web, la Darknet è una rete a cui si può accedere unicamente tramite il browser Tor (The Onion Router). Il Tor era stato originariamente sviluppato nella metà degli anni Novanta dagli Uffici per le ricerche navali degli Stati Uniti (United States Naval Research Laboratory) per proteggere le comunicazioni dell’intelligence. Nel 1992, la US Navy ha consolidato altre strutture di ricerca e sviluppo in quello che oggi conosciamo come il Naval Research Laboratory (NRL) e conta approssimativamente 2,5 milioni di accessi quotidianamente. Lo scopo principale dell’utilizzo del browser Tor è quello di consentire la comunicazione anonima ed è usato prevalentemente da dissidenti politici o da hacktivist. 

Ma è anche appetibile per i grandi sostenitori della privacy che non vogliono che le loro azioni online possano essere tracciate da inserzionisti e funzionari, per i giornalisti durante la ricerca di informazioni pericolose e sensibili, così come per i criminali che vogliono trarre profitto mantenendo il loro anonimato. Nonostante gli usi legittimi, il software ha guadagnato reputazione come strumento per l’acquisto online di merci illecite. Dal momento che scaricare Tor è molto semplice, non sorprende che la gente abbia accesso alla Darknet per visitare marketplace clandestini dove sono venduti beni contraffatti, piratati e illeciti. Come proprietari di marchi, è importante conoscere come il marchio è rappresentato sia nel Deep Web che nella Darknet. 

Mentre il monitoraggio e le strategie di enforcement contro gli abusi nel Surface Web sono requisiti fondamentali per la maggior parte delle aziende di questi tempi, la politica del Deep Web è altrettanto importante, se non di più, poiché i trasgressori sono attivamente alla ricerca di eludere il rilevamento. La buona notizia è che per la maggior parte degli abusi che si verificano nella maggior parte del Deep Web (esclusa la Darknet), possono essere utilizzate strategie di enforcement standard. Tuttavia, a causa dell’anonimato della Darknet, è imperativo azzerare le aspettative riguardo agli enforcement, e l’enfasi verrà posta sul monitoraggio e sulla comprensione della portata del problema. Per maggiori informazioni: https://www.markmonitor.it/

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