Red Hat: benvenuto a Kubernetes nell'enterprise open source world


I container Linux sono una tecnologia di virtualizzazione rivoluzionaria, ed il più recente esempio di come l’open source rappresenti la base della nuova ondata di innovazione IT enterprise; ma se i vantaggi dei container sono notevoli, essi necessitano di un’importante set di tecnologie complementari per sviluppare pienamente il loro intero potenziale per le aziende di grandi dimensioni. Uno degli elementi fondamentali di questo mix è rappresentato dall’orchestrazione e dalla gestione dei container, che permette a più container applicativi, ognuno coi suoi servizi, di essere integrati nell’ambito di un’enterprise application più complessa e ricca di funzionalità.

Anche se il concetto è semplice, il compito non lo è. Fortunatamente, il progetto Kubernetes offre una modalità efficace, e soprattutto standardizzata, di gestire l’orchestrazione dei container su larga scala. Sulla base dell’esperienza di Google nello sviluppo di piattaforme interne containerizzate come Borg, Kubernetes eredita la tecnologia e l’esperienza di Google per orchestrare i container su ampia scala. Dopo tutto, per Google “tutto opera in un container”, che significa che l’orchestrazione dei container è critica per poter effettivamente erogare i servizi cloud per cui l’azienda è nota, come Search, Gmail ed altri ancora. 

Kubernetes va ancora oltre, nel senso che: è completamente open source; è sostenuto da molti leader IT e da centinaia di contributori; offre un backbone per l’orchestrazione ed il supporto all’offerta di container Red Hat, che comprende OpenShift Enterprise 3 e Red Hat Atomic Enterprise Platform; è pronto perché i clienti enterprise lo adottino per i propri servizi applicativi. Se Google mantiene il ruolo di principale contributore al progetto Kubernetes (e giustamente, vista la sua esperienza), Red Hat occupa il secondo posto, riconosciuto da Google come partner dell’anno per la collaborazione su Kubernetes e tante altre aree. 

“Non dovrebbe essere una sorpresa, visto il nostro impegno a promuovere l’adozione dei container in azienda tramite l’offerta di un’infrastruttura stabile, prevedibile e sicura. Da Red Hat Enterprise Linux 7 e Red Hat Enterprise Linux Atomic Host fino a OpenShift Enterprise 3 e Red Hat Atomic Enterprise Platform, siamo sufficientemente attrezzati per portare nell’enterprise l’innovazione rappresentata dai container, sfruttando Kubernetes come backbone comune per l’integrazione”, ha dichiarato Lars Herrmann, General Manager Integrated Solutions Business Unit and Container Strategy, Red Hat.

“Detto questo, è con molto piacere che Red Hat accogliamo Kubernetes 1.0 nel mondo dell’open source enterprise, e sottolineiamo il nostro forte impegno alla collaborazione ed al lavoro non solo con la community di Kubernetes, ma anche con Google, nell’ottica di aiutare il mondo enterprise a comprendere e realizzare la promessa costituita dai container Linux”, ha concluso Herrmann. Nello scorso giugno Red Hat ha presentato Red Hat Atomic Enterprise Platform, una piattaforma infrastrutturale integrata progettata per operare, orchestrare e scalare applicazioni e servizi basati su molteplici container. 

La nuova offerta è attualmente disponibile attraverso un programma early access. Con l’aggiunta di Red Hat Atomic Enterprise Platform, Red Hat offre al mercato la più completa famiglia di piattaforme integrate open source per l’abilitazione dei container, partendo da Red Hat Enterprise Linux su bare-metal fino a piattaforme di orchestrazione dei container scale-out ed a soluzioni complete di Platform as a Service (PaaS) e Infrastructure as a Service – tutte basate sulle stesse tecnologie e in grado di abilitare applicazioni container-based alla portabilità completa su un’infrastruttura cloud ibrida. Per maggiori informazioni: http://www.redhat.com/it

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