Logotel Timescapes, piattaforma Weconomy celebra economia Local


Il sesto numero della collana dei Quaderni d’impresa a cura della service design milanese è dedicato al Local: si va dal talento editoriale alle comunità locali passando dal making di prodotti e servizi. L’evento Logotel Timescapes in occasione della Design Week dello scorso aprile non è stato solo un momento di qualità per conversare con manager e imprenditori sulla progettazione del tempo in ambito business: è stata anche l’occasione per presentare ufficialmente l’ultimo arrivato nella collana dei Quaderni d’impresa a cura della service design company milanese “Making Weconomy”, il numero 6 intitolato “Local: Talent, Community, Making”.


Timescapes è stato un percorso di esplorazione del fattore “tempo” come dimensione del progetto, tra una moltitudine di case history in grado di mettere in relazione diversi punti di vista. La mostra-evento, con Project & Content Management di Cristina Favini (Strategist & Manager of Design Logotel) e Direzione Scientifica di Susanna Legrenzi e Stefano Maffei, ha posto infatti al centro una riflessione sul tempo, come metafora dell’inizio di ogni storia, condizione imprescindibile per la memoria, visione del futuro e fattore-chiave di ogni sensemaking progettuale.

“Local”: un’unica parola-chiave (che va ad aggiungersi alle 11 tematiche fin qui esplorate nelle uscite precedenti, dalla A di Auto-organizzazione fino alla I di “Info – Indie – Inter”) e tre differenti declinazioni di un tema sempre più presente nelle agende delle aziende contemporanee, piccole o grandi che siano. Si va dal talento territoriale – con i contributi della Manager of Education Logotel Laura Bartolini e di un autore di caratura internazionale come Joost Beunderman – all’argomento delle comunità locali (con articoli a cura del Prof. Francesco Zurlo e, per Logotel, di Lorenzo Luceri e Luisella Peroni), fino al “making” di prodotti e servizi del quale hanno scritto la giornalista di Radio24 Marialuisa Pezzali e la service designer Alice Manzoni.


Il Quaderno si completa inoltre dell’inserto “Made in Lambrate”, in coincidenza con il lancio ufficiale dell’omonima iniziativa territoriale di cui Logotel fa parte. Una selezione di co-autori basati nell’emergente distretto milanese – Nicola Zanardi di Hublab, Massimo Carraro di Cowo, Stefania Bandini di Crowdyxity e Andrea Gianni di Subalterno 1 – ha dato quindi voce al “quartiere che vive, progetta e produce 365 giorni l’anno”, come recita il claim di questo “local network” collaborativo. 

“L’ambito locale, insomma” – chiosa il Direttore Generale di Logotel Nicola Favini nella sua consueta postfazione (o meglio, “final lap”) del Quaderno – “come dimensione sulla quale allenare nuovi equilibri, (…) spazio in cui l’impresa si fa invadere dalla community georeferenziata dei clienti”. E nella quale – in linea del resto con l’approccio design-driven su cui si basa la stessa Logotel – “progettare offerta, palinsesti, prodotti e servizi sapendo che si tratta di sistemi aperti che verranno completati solo localmente”. 

Ricordiamo che la collana dei Quaderni Weconomy si inserisce in un progetto di cultura d’impresa che Logotel ha lanciato nel 2010 con la pubblicazione del libro “Weconomy – L’economia riparte dal Noi”, un compendio di teorie e pratiche sulle nuove frontiere dell’economia collaborativa. In linea con lo spirito aperto del progetto, tutti i materiali sono gratuitamente scaricabili dal sito ufficiale weconomy.it e dalle omonime app iOS/Android grazie alla licenza Creative Commons; l’ultimo Quaderno, in particolare, è disponibile all’indirizzo weconomy.it/making06.


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