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Studio rivela che il 46% di follower di marchi su Twitter sono falsi e bot


Fino al 46 per cento dei follower di aziende su Twitter con profili attivi potrebbe essere creato da bot - ossia generato da macchine o falsi profili seguaci - secondo uno studio condotto da Marco Camisani Calzolari, docente di comunicazione aziendale e linguaggi digitali allo Iulm di Milano, mostrato Venerdì. "Per le aziende, il mercato si misura in fatturato e in potenzialità di sviluppo", spiega Calzolari in un'intervista a Reuters.

Lo studio ha analizzato 39 marchi internazionali e italiani, tra cui @DellOutlet@BlackBerry, @CocaCola, e @IKEAITALIA@VodafoneIT, cercando di distinguere i seguaci falsi da quelli veri in base al loro comportamento. "Il numero di seguaci non è più un valido indicatore della popolarità di un utente Twitter, e non può essere analizzato separatamente dalle informazioni qualitative," ha detto Calzolari.

Calzolari ha detto che le società non sono necessariamente colpevoli per la presenza di seguaci fake, perché spesso delegano le proprie attività di pubbliche relazioni sui social network a terzi. "In alcuni casi, le web agency o il centro del supporto dirigenti hanno scelto di prendere scorciatoie per dimostrare alle aziende, le quali sono ignare, che le loro attività hanno avuto esito positivo, generando un sacco di nuovi utenti", ha detto.

Un campione di 10.000 follower è stato analizzato per ogni azienda. Un software ha utilizzato un algoritmo casuale per estrarre un campione di seguaci e create due classifiche in base a dei parametri che stabilivano se i comportamenti degli utenti erano probabilmente effettuati da umani o da un bot. Secondo Calzolari le società probabilmente sbagliano a puntare il loro marketing attirando clienti sui social network invece che sul proprio sito Web.

Un account Twitter che contiene un nome, un'immagine o un indirizzo fisico, o che usa la punteggiatura nei post è stato associato a caratteristiche che sono probabilmente umane. Vodafone Italia ha detto di non aver mai valutato le sue attività di social media semplicemente contando il numero dei suoi fans, ma piuttosto ha scelto di avvalersi di metriche in grado di valorizzare le interazioni. Circa il 39% di seguaci Vodafone IT sono probabilmente bot, secondo lo studio.

Facebook: account verificati e pseudonimi per i personaggi famosi


Nel tentativo di sradicare impostori, Facebook ha riferito che presto permetterà alle celebrità e altre figure pubbliche di verificare i loro account più o meno allo stesso modo in cui fà Twitter. Il social network inizierà la notifica a personaggi pubblici con molti abbonati che potranno verificare i loro account presentando l'immagine di un valido documento d'identità  del governo, consentendogli di visualizzare uno pseudonimo preferito al posto del loro nome di battesimo, secondo un rapporto di TechCrunch. 

Facebook poi approverà manualmente i "nomi alternativi" per confermare che sono i nomi d'arte reali o pseudonimi. Gli utenti di Facebook dovranno essere scelti per partecipare al programma, non c'è modo di essere volontari per la verifica. Tuttavia, a differenza di Twitter, gli account verificati non riceverano uno speciale badge che indica lo stato verificato.

La verifica consentirà a celebrità come Stefani Germanotta di essere più facilmente accessibili per i fan quando il suo nome è ufficialmente indicato come Lady Gaga, invece di  iscriversi ad un'altra persona con lo stesso nome di nascita. Il programma prevede anche di ottenere un posizionamento più prominente nella funzione "persone di iscriversi a". Il social-networking gigante ha lanciato la sua caratteristica Iscriviti lo scorso ottobre, consentendo agli utenti di seguire gli aggiornamenti pubblici di altre persone che non sono necessariamente amici. 

Il collegamento verrà visualizzato solo sui commenti pubblici fatti da utenti di Facebook che hanno permesso ad altri utenti a sottoscrivere i loro aggiornamenti. Tuttavia, come su Twitter, l'afflusso di impostori è diventato un inconveniente sia per Facebook ed i fan. Mentre il programma è destinato a ridurre questo problema, i fan potrebbero essere confusi dalla mancanza di qualsiasi indicazione di legittimità dell'account.

Via: CNet

Twitter si scusa con Murdoch per il falso account della moglie Wendi


Sembrava che Wendi Deng, la moglie del tycoon australiano Rupert Murdoch, nel nuovo anno avesse deciso di seguire il marito nell’avventura su Twitter, ma poche ore dopo si è scoperto che l’account della bella cinese 43enne era un falso. Il popolare sito di microblogging ha presentato le sue scuse, dato che aveva verificato la pagina @wendi_deng assegnandole un’iconcina blu che ne garantiva la genuinità (viene data solo ai vip per distinguerli da eventuali impostori). 

Twitter ha dovuto rimuovere l’icona blu dall’account e in un’email a France Presse una portavoce ha dichiarato: “Non commentiamo sui processi di verifica ma possiamo confermare che l’account @wendi_deng è stato verificato in modo non corretto per un breve periodo. Ci scusiamo per la confusione provocata”. Il falso account è stato creato, secondo un portavoce della News International a Londra il primo dell’anno, un giorno dopo che l’83enne Murdoch ha fatto il suo debutto su Twitter.

“Unendomi a mio marito @rupertmurdoch nella nostra avventura digitale su Twitter”, era la frase del profilo della falsa Wendi Deng, che appariva sorridente accanto allo “Squalo” in una foto scattata nel novembre 2008 alla premiere del film “Australia” a New York. L’impostore oggi ha poi scritto un messaggio in cui confermava di non essere la vera Wendi e faceva i complimenti a coloro che avevano fatto i controlli di rito. Nel frattempo aveva raccolto 10mila follower. 

Twitter è forse stato tratto in inganno dal fatto che un portavoce di News International aveva confermato la veridicità del profilo. Murdoch ha sposato Deng nel 1999, due anni dopo averla conosciuta ad Hong Kong. Wendi è divenuta famosa a luglio, quando è balzata come una tigre per fermare con una schiacciata in pieno volto un disturbatore che aveva tentato di tirare una torta in faccia al marito durante la sua deposizione davanti alla commissione parlamentare britannica sullo scandalo intercettazioni che ha portato alla chiusura del tabloid News of the World.


Via: TM News (Primaonline)

Passera: Ok all'asta su frequenze tv, ma è un falso che beffa l'ANSA


Un falso tweet attribuito al ministro dello Svilippo Economico Corrado Passera ha beffato l’Ansa: il ministro infatti non ha un account Twitter e ha dovuto chiamare l’agenzia di stampa per rettificare. Aggiungendo: "Attenzione, è già successo in passato".

Come spiega il Giornale, questa è stata la prima agenzia attribuita a Passera: "(ANSA) – ROMA, 11 DIC – 'Non rinvieremo ulteriormente un'asta sulle frequenze tv. Il Governo intende affrontare la questione immediatamente, senza tollerare indugi'. E' quanto scrive in un messaggio su Twitter il ministro per lo Sviluppo Economico Corrado Passera.(ANSA)".

Dopo circa una ventina di minuti (tant'è che non vi è traccia di copie cache su Google), l’Ansa ha chiesto di annullare la notizia con questo lancio delle ore 14.57: "Si prega di annullare la notizia dal titolo MANOVRA: PASSERA, NO RINVII ULTERIORI ASTA FREQUENZE TV". Nel frattempo, nelle redazioni dei giornali si apriva un piccolo "giallo". Il 4 dicembre il clone di Passera è comparso su Twitter, scrivendo nell’account fasullo di voler "creare un dialogo diretto con i cittadini".

A proposito dei sacrifici chiesti dal governo, ecco il suo commento: "La catastrofe incombe e va evitata, anche se costa". Ci sono caduti in molti e il ministro è dovuto correre a smentire. Eppure, quando due giorni dopo è andato in rete ancora un suo falso tweet sullo stesso tema di ieri ("Non escludo un’asta per le frequenze tv"), Enrico Mentana, e non solo lui, ha abboccato di nuovo, leggendo la notizia arrivata in diretta al Tg di La7.

Sui social network si trovano diversi profili di falsi ministri e, a quanto pare, si può fare ben poco. Il profilo fake di Mario Monti era stato cancellato a novembre, ma subito è ricomparso. In un account ironico il clone del premier dice in un tweet: "Chiedere sacrifici, credetemi, fa male". L’unico ministro che pare sia realmente presente su Twitter è quello degli Esteri: Giulio Terzi di Sant’Agata.


Via: Blitz Quotidiano

Chiuso falso account @palazzochigi su Twitter, scoppia la protesta


Un anonimo utente è registrato su Twitter con l'account @palazzochigi spacciandosi per il neopremier, Mario Monti. Lo stile e la terminologia dei messaggi facevano veramente pensare al Presidente del Consiglio. In realtà l’account @palazzochigi era già esistente da tempo, ma dietro i cinguettii da 140 caratteri non c’era Mario Monti in persona. A segnalarlo Andrea Sarubbi, deputato Pd, che aveva spiegato come quell'account fosse un fake satirico. Un intento evidentemente non così esplicito per la Polizia Postale o per la stessa Twitter, visto che il profilo è stato probabilmente chiuso per le affermazioni troppo veritiere che potevano generare confusione nei cittadini. La decisione ha dato luogo a polemiche e accuse di censura sul Web. Le discussioni non si sono placate nemmeno dopo la nascita di altrettante iniziative come @palazzogigi e @pchigi. L'eliminazione dell'account - che in precedenza aveva impersonato Berlusconi come ha fatto notare l'utente jumpinshark nella sua ricostruzione - è infatti arrivata dopo le proteste di chi considerava l'intento satirico dell'iniziativa non sufficientemente esplicito. Secondo questi c'era il rischio che qualcuno ritenesse @palazzochigi davvero appartenente a Monti. La mossa dell'esponente Pd e la cancellazione hanno fatto irritare molti. E invece è reale il debutto su Twitter di Giulio Terzi il neo ministro degli Esteri. E' il primo componente della squadra di Mario Monti a sbarcare sul social network. Il profilo in questione, @GiulioTerzi, la cui autenticità è confermata anche da una nota della Farnesina, è completato dalla nota biografica che ricorda il neo incarico dell'ex ambasciatore italiano a Washington recentemente nominato ministro degli Affari Esteri. I 'follower' di Terzi sono oltre 4.500 e continuano ad aumentare. Con i primi cinguettii Terzi lascia intendere di voler fare conoscere a tutti la sua linea politica.

Fonte: Sky Tg 24
Via: Tgcom