Doodle Google celebra Mary Leakey, donna che scoprì primo ominide


La famosa archeologa inglese e antropologa Mary Leakey è stata omaggiata oggi con un Google Doodle per celebrare quello che sarebbe stato il suo centesimo compleanno. L'home page del popolare motore di ricerca dedica stamane un ritratto alla paleoantropologa inglese mentre è immersa nelle sue ricerche in un sito archeologico con tanto di strumenti di lavoro e due cani dalmata al suo seguito.

Se passiamo il mouse sul logotipo leggiamo "100° anniversario della nascita di Mary Leakey", mentre se facciamo click su di esso otteniamo la chiave di ricerca "Mary Leakey". E' una delle figure più importanti dell'Antropologia del XX secolo. Assieme al marito Louis Leakey operò alcune scoperte fondamentali per individuare l'Africa quale culla dell'Homo Sapiens. Mary Douglas Nicol Leakey nacque a Londra il 6 febbraio 1913 da una famiglia bizzarra.

Il padre Erskine Nicol era un artista piuttosto noto come pittore di paesaggi. Mary spese la sua infanzia al seguito del padre che la portò nei maggiori paesi d'Europa stabilendosi a lungo a Dordogne e a Les Eyzies, regioni francesi ricche di luoghi archeologici e di testimonianze preistoriche, soggetti da cui Mary fu attirata fin dal principio. La sua vita idilliaca ebbe una brutta battuta d'arresto nel 1926 quando improvvisamente il padre morì.

Nel 1930 Mary Leakey cominciò a frequentare corsi di Geologia e di Archeologia presso l'Università londinese, sviluppando una competenza non indifferente nella conoscenza delle conformazioni geologiche. Le uniche cose che destavano il suo interesse erano lo scavo dei siti e il mondo della Preistoria. La prima occasione per entrare nel vivo si verificò quando la dottoressa Gertrude Canton-Thompson scoprì la sua incredibile abilità nel disegno.

La Sottoressa Gertrude Canton-Thompson le fece conoscere nel 1933 Louis Leakey, il quale stava a sua volta lavorando ad un progetto dell'Istituto Reale. Louis pensò di coinvolgere Mary così i due partirono per l'Africa per un periodo di studio. Fra i due nasce una vera e propria relazione che li condurrà alle nozze 3 anni più tardi. Una delle importanti scoperte archeologiche di Mary fu quella del primo teschio fossile di Proconsul, un primate estinto del Miocene.

Nel 1959 Mary scopre un esemplare di Australopithecus boisei, il quale dà ai coniugi la tanto agognata notorietà scientifica, poi dilagata in tutto il mondo. Dalla metà degli anni '60 la donna si trasferisce in pianta stabile nella Gola di Olduvai, in Tanzania, spesso da sola, mentre il marito lavora ad altri progetti. Nel 1964 marito e moglie hanno un altro successo: scoprono una nuova specie, più antica dell'erectus di un milione di anni.

Viene battezzata Homo habilis, dalla sua capacità di scheggiare ciottoli. Nel 1974 inizia gli scavi nelle vicinanze di Laetoli, e nel 1976 il suo team porta alla luce un gran numero di impronte animali fossilizzate dalla cenere di un vulcano. Nel 1978 farà la sua più grande scoperta: alcune file di impronte fossili lasciate da ominidi bipedi. Mary si ritira dall'attività sul campo nel 1983, trasferendosi a Nairobi, dove muore il 9 dicembre 1996 all'età di 83 anni.



Via: Biografie Online

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