A oltre 48 ore dalla strage aerea nell'Est dell'Ucraina è ancora contesa per le scatole nere. I registratori di bordo del Boeing 777 precipitato giovedì, nella zona di guerra tra le truppe di Kiev e i ribelli filorussi, dovrebbero essere ancora nelle mani dei separatisti che il 17 luglio, poco dopo lo schianto del velivolo malese avevano annunciato di averle ritrovate. Ma se è fin troppo vago dove possano essere, ancora meno chiaro è a chi toccherà decifrarle. In esse ci potrebbe essere la soluzione del giallo che ha portato il grosso aereo passeggeri a schiantarsi al suolo.
Sabato il presidente russo Vladimir Putin in una conversazione telefonica con Angela Merkel ha convenuto con il cancelliere tedesco che una commissione internazionale, indipendente sotto la guida dell'Organizzazione dell'aviazione civile internazionale (Oaci) possa avere rapidamente accesso al luogo dell'incidente dell'aereo della Malaysia Airlines. Il tutto dopo che i 30 osservatori dell'Osce, questa mattina, lamentavano grosse difficoltà di accesso al luogo della strage e l'impossibilità ad accedere ai corpi delle vittime.
Ma è soprattutto sui registratori di bordo che si gioca la partita delle ultime ore. La Russia ha già detto che non intende appropriarsi delle scatole nere, che invece dovranno essere decifrate dall'Oaci. I miliziani vogliono trasferirle a Mosca. Kiev non transige: le prove rimangano sul territorio dell'Ucraina. Ma la Malesia è entrata nella discussione a gamba tesa: il ministro dei trasporti Liou Tiong Lai, in partenza per Kiev, ha detto che Kuala Lumpur intende ottenerle e analizzarle.
"Un gruppo di esperti è andato in Ucraina, e per lo stesso scopo, anche io vado a Kiev", ha specificato, sottolineando di non avere ancora informazioni su dove i registratori di bordo si trovino al momento. In risposta, un rappresentante del Consiglio di Sicurezza Nazionale di Ucraina Andrei Lysenko ha detto che "scatole nere" sono ancora nelle mani dei separatisti. E mentre restano aperti diversi punti di domanda su questo fronte, il ministero delle Emergenze dell'Ucraina ha annunciato di aver recuperato 186 corpi dei passeggeri dell'aereo.
Ed esplorato almeno 18 chilometri quadrati del luogo dell'incidente su un totale di 25 chilometri di area interessata. L'Ucraina e i ribelli filo-russi avrebbero infatti accettato di creare un cordone di sicurezza intorno al luogo dello schianto del Boeing malese. Sono tantissimi i dati registrati nelle scatole nere, ma da soli difficilmente potranno permettere di ricostruire che cosa è accaduto al Boeing 777 del volo MH17 della Malaysia Airlines. "Sarà necessario combinarli con altre evidenze", osservano fonti dell'Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (Ansv).
Per gli esperti dall'Ansv "bisognerà inoltre vedere in che stato saranno i registratori di volo, considerando che le condizioni dei resti dell'aereo indicano un livello di distruzione elevatissimo". Le scatole nere sono due: la Cvr (Cockpit Voice Recorder), che registra le voci nella cabina di pilotaggio (può contenere due ore di registrazione a bassa definizione e 30 minuti in alta definizione), e la Fdr (Flight Data Recorder), che registra i parametri tecnici fondamentali, come quelli relativi a velocità, altitudine e condizioni dei motori al momento dell'incidente (ad esempio temperatura e flusso del carburante).
Barack Obama ha chiesto un'inchiesta internazionale credibile e ha promesso l'aiuto americano perché si possa trovare la verità. Poco prima, al Palazzo di Vetro aveva parlato l'ambasciatrice americana, Samantha Power, la quale aveva detto che l'aereo è stato probabilmente abbattuto da "un missile terra-aria... gestito da una località in mano ai separatisti in Ucraina orientale". Ma "a causa della complessità tecnica dell'SA-11, è improbabile - aveva detto - che i separatisti possano effettivamente aver gestito il sistema senza personale con competenza".
Gli Usa hanno detto chiaramente, in seno al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, che sospettano che ad abbattere il Boeing 777 della Malaysia Airlines in volo da Amsterdam a Kuala Lumpur sia stato il fuoco dei separatisti ucraini, sostenuti da Mosca. Ma hanno anche detto esplicitamente che non possono escludere "l'aiuto di personale russo". I leader dei separatisti negano qualsiasi coinvolgimento e accusano dell'abbattimento l'aviazione di Kiev. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha definito la vicenda "una tragedia" e ha respinto come "stupide" le accuse a Mosca.
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