Pittore, scultore, inventore. Scienziato, musicista, architetto. L'eclettico Leonardo da Vinci è considerato uno dei più grandi geni dell'umanità, l'autore del quadro più famoso al mondo, il precursore di numerose invenzioni moderne, ma rimane uno dei personaggi più enigmatici della Storia. Sono molte le domande che aleggiano ancora intorno alla sua figura. Lo storico dell'arte Costantino D'Orazio indaga le sue opere. Perchè Leonardo Da Vinci non ha realizzato nessun capolavoro prima dei 40 anni?
La Gioconda è un personaggio realmente esistito? E perchè Leonardo non se ne separò mai? Perchè l'Ultima Cena è così fragile? Sono alcune delle domande alle quali risponde lo storico dell'arte Costantino D'Orazio nel suo libro "Leonardo Segreto - Gli enigmi nascosti nei suoi capolavori" (Sperling & Kupfer editori) che esce in questi giorni nel cinquecentesimo anniversario della venuta di Leonardo a Roma e mentre Milano si prepara a celebrarlo con una grande mostra nella prossima primavera in occasione di Expo 2015.
"Leonardo - dice D'Orazio in questa videointervista a TMNews - è stato un artista che ha fatto continuamente perdere le sue tracce. Ha scritto ben tredicimila mila pagine in cui ha indicato tutte le sue ricerche, le sue ipotesi e anche i suoi suggerimenti per dipingere o costruire meglio. E poi ha inserito molte di queste indicazioni nei suoi dipinti che sono una sorta di summa di tutto quello che ha ricercato".
"Ancora oggi ci sono molte cose che non si possono spiegare, a cominciare dal fatto che il suo primo capolavoro arriva dopo i suoi quarant'anni, perchè tutto quello che aveva dipinto prima è stato rifiutato, a cominciare dall'Adorazione dei Magi. Io sostengo che le sue opere erano troppo innovative per il suo tempo, anche se si era formato alla bottega del Verroccchio a Firenze con artisti come Signorelli, Ghirlandario, Perugino. Ma Leonardo in realtà fa una carriera indipendente e non ha nulla a che fare con loro".
"La Gioconda - continua D'Orazio - secondo me è una persona realmente esistita, almeno all'inizio perchè Leonardo non ha mai dipinto dei ritratti che non provenissero da una committenza. Ma poi, e qui sta la straordinarietà e il fascino di questo quadro, Leonardo non consegnerà mai la Gioconda a chi gliela aveva ordinata e la porterà sempre con sè fino in Francia, e continuerà a dipingerlo fino alla fine: così lo ha trasformato fino a renderlo una figura ideale, molto diversa da quella iniziale, come dimostra la radiografia del dipinto che pubblico nel libro".
Per finire, l'Ultima Cena: "L'Ultima Cena è fragile - conclude D'Orazio - perchè non è un affresco. Leonardo, come Caravaggio, non amava gli affreschi perchè questa è una tecnica che richiede grande programmazione e grande metodicità, e non permette ripensamenti e correzioni. Per questo Leonardo sperimenta un'altra tecnica, la tempesa grassa su intonaco, che già a dieci anni dal competamento comincia a provocare delle cadute di questa splendida immagine".
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