Terna, con ora legale risparmi in bolletta da 95 mln: torna mini jet-lag


Domenica mattina alle due (che diventeranno automaticamente le 3), come ogni anno nell'ultima domenica di marzo, sarà il momento di cambiare nuovamente l'orario. Cadrà infatti nel weekend di Pasqua, e prima del lunedì di Pasquetta, il passaggio all'ora legale. Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 marzo torna l'ora legale in Italia, che durerà per i prossimi sette mesi. Per effetto dello spostamento delle lancette degli orologi un'ora in avanti, Terna - la società che gestisce la rete elettrica nazionale - stima un minor consumo di energia elettrica pari a circa 580 milioni di kilowattora, quantitativo corrispondente al fabbisogno medio annuo di oltre 200 mila famiglie.

Considerando che un kilowattora costa in media al cliente finale circa 16,32 centesimi di euro al netto delle imposte - si legge nella nota di Terna -, la stima del risparmio economico per il sistema relativo al minor consumo elettrico nel periodo di ora legale per il 2016 è pari a 94,5 milioni di euro. Secondo i dati elaborati da Terna, dal 2004 al 2015 il minor consumo di elettricità per il Paese dovuto all'ora legale è stato complessivamente di circa 7 miliardi e 270 milioni di kilowattora - quantitativo equivalente alla richiesta di energia elettrica annua di regioni come Marche o Trentino Alto Adige - e ha comportato in termini economici un risparmio per i cittadini di quasi 1 miliardo e 100 milioni di euro. 

Nel periodo primavera-estate, il mese che segna il maggior risparmio energetico stimato da Terna è aprile, con 149 milioni di kilowattora (pari al 26% del totale), poiché aprile ha giornate più "corte" in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell'intero periodo. Spostando in avanti le lancette di un'ora, quindi, si ritarda l'utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi, da giugno ad agosto, invece, poiché le giornate sono già più "lunghe" rispetto ad aprile, l'effetto "ritardo" nell'accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità.


Va inoltre ricordato che la maggiore richiesta di energia elettrica nei mesi estivi più caldi è dovuta all'utilizzo dei condizionatori d'aria, ed è quindi indipendente dall'ora legale, poiché legata esclusivamente a fattori climatici e di temperatura e non al maggior numero di ore di luce naturale. L'ora solare verrà ripristinata nella notte tra il 29 e il 30 ottobre 2016. Dalla homepage del sito Terna, www.terna.it, è visibile la "curva di carico", che rappresenta l'andamento del consumo di energia elettrica in Italia in tempo reale. In Italia l'ora legale è stata adottata per la prima volta nel 1916 e rimase in uso fino al 1920. Da allora fu abolita e ripristinata diverse volte tra il 1940 e il 1948 a causa della Seconda guerra mondiale.

Dal 1966 al 1980 si stabilì che l'ora legale dovesse rimanere in vigore dalla fine di maggio alla fine di settembre; dal 1981 al 1995 si decise invece di estenderla dall'ultima domenica di marzo all'ultima di settembre. Il regime definitivo è entrato in vigore nel 1996, quando a livello europeo si dispose di prolungarne ulteriormente la durata dall'ultima domenica di marzo all'ultima di ottobre. "Sarà come un mini jet-lag. Un'ora rubata che potrebbe insidiare le notti dei cosiddetti 'gufi' o 'tendenzialmente gufi', circa il 20-25% degli italiani", spiega all'AdnKronos Salute il neurologo Luigi Ferini Strambi, direttore del Centro di medicina del sonno dell'Irccs San Raffaele Turro di Milano e presidente dell'Associazione mondiale di medicina del sonno (Wasm).

Le vittime ideali della 'notte corta' sono dunque i 'tiratardi', persone che hanno già un ritmo del sonno ritardato. Con un'ora in meno per dormire, i loro risvegli potrebbero non essere proprio piacevoli e per 3 o 4 giorni potrebbero avere "una maggiore sonnolenza al mattino, essere più facilmente irritabili, e provare un pò più di spossatezza. Ma poi tutto torna come prima". Più difficile sarà certo per gli "insonni, che hanno già difficoltà" a cadere nelle braccia di Morfeo. E ancora, "qualche fastidio in più lo proveranno le persone abituate a orari fissi per pasti e sonno, come i bimbi e gli anziani, che avvertono di più il cambiamento d'orario". Ma lo specialista rassicura: "Si tratterà di uno scombussolamento contenuto. In fondo è come affrontare un minimo cambiamento del fuso".

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