Wind in down, società si scusa ma pronta maxi richiesta risarcimenti


Venerdì nero per Wind. Blackout in tutta la Penisola per la rete telefonica di Wind Infostrada, fuori uso anche la posta elettronica di Libero. Alla rete mobile dell'operatore sono abbonati 22,3 milioni di clienti, pari a circa il 25% del mercato. Ripristinato il servizio dopo un venerdì nero, l'azienda chiede scusa: Oggi è stata una brutta giornata. Per tutti voi che ogni giorno affidate le vostre comunicazioni a Wind, e per tutti noi che in questa azienda mettiamo ogni giorno passione, impegno ed orgoglio per darvi sempre il meglio. Un'anomalia sulla nostra rete, un evento eccezionale, vi ha coinvolto per alcune ore". 

"Ci dispiace molto, ma ci teniamo a ribadire che abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità per ripristinare i servizi nel più breve tempo possibile. Continueremo a lavorare per voi con ancora maggiore determinazione". La società telefonica, dopo le prime rassicurazioni generiche, è costretta a parlare di "anomalia eccezionale". I disagi causati agli utenti fino al pomeriggio sono stati tali da giustificare anche un intervento in sede istituzionale. Il Pd con Lorenza Bonaccorsi ha chiesto l'intervento dell'Antitrust per avere "spiegazioni per il pesante blackout che ha colpito la rete internet e della telefonia fissa e mobile".

La giornata di ieri, scandita anche su twitter da una raffica di denunce e commenti amari raccolti sotto l'hashtag #Windown, può essere sintetizzata attraverso la progressiva presa di coscienza della portata del problema da parte della compagnia telefonica. "Riscontriamo difficoltà di accesso ad Internet da fisso e da mobile. Stiamo lavorando per risolvere il problema. Ci scusiamo per il disagio". Con queste parole, l'azienda di telefonia comunicava il crash della sua rete internet mobile.

Di fronte alle prime rimostranze dei clienti, un portavoce interpellato dall'Adnkronos puntava a minimizzare: "Stiamo facendo verifiche ma per il momento possiamo dire di avere registrato anomalie nelle trasmissione dati che sono in via di soluzione e qualche disservizio sulla rete mobile". Pochi minuti più tardi, una nota più circostanziata. "Abbiamo ancora difficoltà generalizzate sulla rete: i nostri tecnici sono a lavoro. Comprendiamo e ci scusiamo per il grosso disagio". Poi un'ulteriore precisazione, in agenzia. 

"Stiamo facendo verifiche ma per il momento possiamo dire di avere registrato anomalie nelle trasmissione dati che sono in via di soluzione e qualche disservizio sulla rete mobile". Immediata la reazione delle associazioni dei consumatori, pronte a promuovere azioni per risarcire i clienti. Sono stati "pesantissimi" i disagi per gli utenti a causa del "black out" che ha colpito la rete di telefonia Wind-Infostrada, afferma il Codacons che sottolinea di avere ricevuto "segnalazioni dei cittadini da tutta Italia. Chi lavora con la mail di Libero ha subito ripercussioni non indifferenti, a causa dell'impossibilità di utilizzare la posta elettronica".

L'azienda, chiede l'associazione, "deve subito predisporre indennizzi automatici in favore di tutti i propri clienti", ferma restando "la possibilità, per chi ha subito danni maggiori, di rivalersi in tribunale sulla compagnia telefonica. Se non verranno accolte le nostre richieste, sarà inevitabile un'azione collettiva contro Wind Infostrada alla quale potranno aderire tutti gli abbonati della società e tutti gli utenti della mail Libero". Sulla stessa posizione anche Altroconsumo, che non esclude la class action.

"Ci sono giunte molte richieste di assistenza da parte di utenti rimasti senza linea a causa del black out che ha colpito la rete Wind, sia sul fisso sia sul mobile - segnala l'associazione - Si tratta di un evento gravissimo, con impatto notevole su moltissimi consumatori, se consideriamo la numerosità dei clienti Wind. La compagnia non ha fornito informazioni sulla causa che ha scatenato il disservizio di massa" ed è questo che l’associazione chiede di approfondire. "In ogni caso ci riserviamo di agire a tutela degli utenti per ottenere un adeguato risarcimento per il disagio subito. Senza escludere alcuna via, compresa una class action". 

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