Prima le montagne offuscate dalla nebbia, poi la foresta. Ed ecco che arrivano loro, i gorilla. Uno esce dal branco per fare una carezza a una donna, che zaino in spalla e blocco alla mano prende appunti. E' Dian Fossey, "amica dei gorilla", la protagonista del Doodle odierno, in cui Google celebra quello che sarebbe stato l'ottantaduesimo compleanno della famosa zoologa statunitense che dedicò gran parte della sua vita allo studio dei gorilla africani. Attività che svolse prevalentemente sulle montagne e nelle foreste del Ruanda.
Scorrendo il mouse sul logotipo si legge "82° anniversario della nascita di Dian Fossey" mentre cliccando su di esso si ottengono i risultati della chiave di ricerca "Dian Fossey". Nel 1967 Dian fondò il Karisoke Research Center in una remota foresta nella provincia del Ruhengeri, in Ruanda, per osservare i gorilla. I suoi studi ebbero un tale successo che nel 1970 il National Geographic inviò un suo fotografo, Bob Campbell, per documentarne il lavoro facendo diventare la studiosa una delle principali esperte mondiali di questi "cugini" dell'uomo.
Nei suoi studi Dian Fossey mise letteralmente l’anima, e all'osservazione fredda e distante dei predecessori sostituì una conoscenza empatica dei gorilla, nata da una vita a strettissimo contatto con loro. Dian sfruttò la sua notorieà’ per pubblicizzare la causa dei Dian Fossey Gorilla, minacciati dai bracconieri che mettevano a rischio la sopravvivenza dell’intera specie. Famose sono le fotografie in cui la studiosa viene toccata da uno dei gorilla da lei più amati, il giovane maschio "Digit", a testimoniare lo stretto rapporto di cordialità e affetto instaurato.
Dian intraprese dure battaglie per salvaguardare sia l’habitat dei gorilla sia gli stessi primati, sempre nel mirino dei bracconieri, allettati dalle richieste degli zoo che pagavano ingenti somme di denaro pur di avere cuccioli e adulti da esporre nelle loro strutture. La studiosa arrivò anche ad appellarsi alla Comunità europea per cercare di cambiare le regole di cattura degli animali. E fu proprio la sua passione per i gorilla a costarle la vita: Dian fu brutalmente assassinata la sera del 26 dicembre 1985 nella sua capanna.
L'arma del delitto fu un arnese locale, il "panga", usato dai bracconieri per uccidere i gorilla una volta caduti in trappola. Indimenticabile l'interpretazione che ne diede Sigourney Weaver nel film "Gorilla nella nebbia" (titolo originale in inglese "Gorillas in the Mist"). Nel 1967, l'etologa Dian Fossey si reca in Africa e dedica diciotto anni della sua vita allo studio del comportamento dei gorilla di montagna, proteggendoli anche dal feroce e sistematico sterminio messo in atto da parte dei bracconieri. La pellicola, del 1988, ricevette diversi riconoscimenti.
Via: Meteo Web
Foto: Wikipedia
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