Sicurezza Web, progetto della Polizia contro rischi su social network


Con "Una Vita da Social" è partito un progetto di sicurezza nell'uso della Rete rivolto agli utilizzatori dei social network e in particolare agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, ai loro insegnanti e ai loro familiari. L'iniziativa è stata presentata ieri mattina a Roma, alla presenza del capo della Polizia Alessandro Pansa, del direttore centrale delle Specialità della Polizia di Stato Santi Giuffrè e del direttore della Scuola superiore di polizia Roberto Sgalla.  

La Scuola superiore di polizia, per l'evento, ha ospitato circa 300 studenti delle scuole medie e superiori della Capitale; testimonial del progetto il conduttore televisivo Amadeus e il comico Maurizio Battista. Durante la cerimonia, sono stati proiettati il trailer del film "Disconnect" sulle relazioni pericolose che nascono in Rete e un video-contributo di Fiorello. "È un progetto ovviamente indirizzato ai giovani - ha affermato il prefetto Alessandro Pansa - che sono i principali consumatori della Rete". 

"L'iniziativa - ha sottolineato Pansa - vuole fare in modo che Internet possa essere vissuto da tutti, a partire dai banchi di scuola, come un'opportunità e non come un pericolo".  "Il divario fra la conoscenza digitale dei giovani e degli adulti - ha continuato il Prefetto - è enorme e così per i giovani i genitori non possono essere né modelli né maestri, perché in rete il più delle volte non sanno andarci. In rete ci si relaziona con un mondo intangibile, ci sono tante insidie e i genitori devono comunque rimanere un punto di riferimento, una guida".


"L'iniziativa nasce principalmente contro il cyberbullismo - ha spiegato Pansa - ovvero contro forme di bullismo esasperate che, allargandosi a un numero indeterminato di soggetti, rendono la vittima più debole e possono portare spesso a gesti inconsulti". La seconda più importante minaccia "È l'adescamento - ha aggiunto il capo della Polizia - che può avere soltanto fini economici e commerciali, essere finalizzato alla truffa o al furto di denaro, ma che altre volte serve ad attrarre giovani e ragazze a incontri o appuntamenti che poi possono finire in maniera tragica". 

"Una Vita da Social - ha concluso il capo della Polizia - è un esempio positivo di collaborazione fra pubblico e privato. Mette insieme tante competenze e conoscenze, da oggi a disposizione dei ragazzi". Fatti di cronaca legati al cyber bullismo, alcuni finiti in suicidi di adolescenti, ed il generalizzato uso distorto della Rete e dei social network, sono fenomeni che la Polizia di Stato, con la collaborazione del ministero dell'Istruzione vuole portare all'attenzione anche dei genitori e degli insegnanti. 

Ci si può difendere da queste forme virtuali di pericoli conoscendoli. La campagna di educazione alla legalità su Internet ha, per questo motivo, un carattere itinerante su tutto il territorio nazionale: all'interno di un autocarro gli specialisti della Polizia postale illustreranno a tutti i visitatori, studenti e famiglie, le principali insidie della Rete, fornendo consigli per una navigazione sicura. La prima tappa è iniziata ieri con gli studenti invitati alla presentazione. Fiorello e gli amici dell'edicola presentano il progetto "Una vita da social".



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