IBM, 5 innovazioni che cambieranno la nostra vita nei prossimi 5 anni


IBM ha reso nota l'ottava edizione degli "IBM 5 in 5" (#ibm5in5) – un elenco di innovazioni che avranno il potenziale di cambiare il nostro modo di lavorare e interagire nei prossimi cinque anni. L'IBM 5 in 5 di quest'anno si concentra sull'idea che qualsiasi cosa sarà in grado di apprendere – nella nuova era dei sistemi cognitivi, nella quale le macchine saranno in grado di imparare, ragionare e impegnarsi con noi in modo più naturale e personalizzato.

Queste innovazioni stanno cominciando ad emergere in quanto abilitate dalla combinazione di cloud computing, Big Data analytics e tecnologie di apprendimento, nel rispetto di tutti gli aspetti relativi alla sicurezza e alla privacy per consumatori, cittadini, studenti e pazienti. Con il tempo queste macchine diventeranno più intelligenti e personalizzate attraverso l'interazione con i dati, i dispositivi e le persone, aiutandoci ad affrontare quelli che potevano essere considerati fino ad ora problemi irrisolvibili, grazie all’utilizzo di tutte le informazioni che ci circondano, portandoci il giusto spunto o suggerimento al momento giusto. 

Una nuova era dell'informatica consentirà importanti passi avanti che incrementeranno le capacità umane, ci assisteranno nel fare le scelte migliori, faranno ricerche per noi e ci aiuteranno a esplorare il mondo con modalità nuove e più incisive. “Sappiamo di più noi adesso, rispetto a qualsiasi altra generazione in passato. Eppure, lottiamo per stare al passo con questo flusso di informazioni sempre più complesse, per non parlare di come comprendere il senso intrinseco delle grandi quantità di dati che acquisiamo in modo sempre più rapido", afferma il Dr. Dario Gil, Director, Cognitive Experience Lab, IBM. 

"Creando una tecnologia, espressamente ideata per apprendere e migliorare le nostre capacità cognitive, inaugureremo una nuova era di progresso per i singoli e la società in generale". L'IBM 5 in 5 è basato sulle tendenze del mercato e della società e sulle tecnologie in via di sviluppo nei Laboratori di Ricerca IBM di tutto il mondo, che rendono possibili queste trasformazioni. Ecco le cinque previsioni che definiranno il futuro e influiranno anche su ciascuno di noi:

Il numero di persone che non hanno un livello di istruzione sufficiente è uno dei principali problemi mondiali. Le stime mostrano che, a livello mondiale, circa 2 adulti su 3 non hanno raggiunto un'istruzione superiore. E se uno studente potesse svolgere l'intero percorso scolastico conoscendo in modo approfondito le competenze indispensabili per raggiungere i suoi obiettivi personali di vita. L'aula del futuro fornirà agli educatori gli strumenti per conoscere ogni studente, fornendo loro un curriculum su misura dalla scuola materna alla scuola superiore fino al lavoro. 

Nei prossimi cinque anni l'aula sarà in grado di apprendere informazioni su ogni studente utilizzando sul lungo periodo dati come i voti degli esami, la frequenza e il comportamento dello studente su piattaforme di e-learning e non solo in base ai test attitudinali. La sofisticata analisi erogata attraverso il cloud sarà in grado di fornire supporto decisionale agli insegnanti in modo che possano prevedere quali studenti sono più a rischio, le loro difficoltà e consigliare misure per aiutarli a raggiungere i loro obiettivi in base al loro stile di apprendimento personale.

Gli esperti di IBM si sono già messi al lavoro in aula. Nell'ambito di un progetto di ricerca primo nel suo genere con le Gwinnett County Public Schools, il 14° distretto scolastico negli USA, IBM sfrutterà la big data analytics e le tecnologie di apprendimento per l'analisi della popolazione degli studenti sul lungo periodo. L'obiettivo del progetto consiste nell'identificare analogie di comprensione, prevedere esigenze inerenti le performance e l'apprendimento, quindi allineare contenuti specifici e tecniche di insegnamento valide per migliorare i risultati di ciascuno dei 170.000 studenti del distretto e, infine, aumentare la percentuale di diplomati nel distretto stesso.

Lo shopping on-line è un passatempo nazionale. L'anno scorso, per la prima volta, le vendite on-line hanno raggiunto i mille miliardi di dollari a livello globale e stanno aumentando in modo sempre più rapido rispetto alle vendite presso i negozi. Attualmente i punti di vendita on-line sono avvantaggiati nell’apprendere dalle nostre scelte sul web, mentre la maggior parte dei negozi fisici si limita ai suggerimenti che può ottenere in loco, inoltre la sempre maggiore tendenza allo showrooming rende più difficile la concorrenza con i negozi on-line che si basa esclusivamente sul prezzo.

Nell'arco di cinque anni, grazie alle innovazioni che stanno prendendo piede, tornerà in voga l'acquisto a livello locale. I rivenditori più astuti sfrutteranno l'immediatezza del negozio e la vicinanza al cliente per creare esperienze di acquisto che non possono essere replicate on-line. Esalteranno l'esperienza digitale “portandola” dove l'acquirente può fisicamente toccare il prodotto. I ritailer potranno inoltre avvalersi di tecnologie tipo Watson per preparare i loro partner sui prodotti presenti in negozio. 

Con tecnologie quali la realtà aumentata e la possibilità di aprire Watson come piattaforma di sviluppo delle app, IBM fornisce ai clienti una migliore navigazione all'interno del punto vendita ed esperienze di acquisto più interessanti. Dato che i dispositivi mobili abilitati dal cloud computing consentono alle persone di condividere ciò che le motiva, la loro salute o le loro esigenze nutrizionali, i guardaroba virtuali, i social network, i rivenditori saranno presto in grado di anticipare con incredibile precisione i prodotti che un acquirente desidera e di cui necessita maggiormente. 

Il risultato sarà che i negozi si trasformeranno in esperienze ad immersione totale su misura per ogni persona. E data la vicinanza, i punti vendita saranno in grado di offrire ai clienti un’ampia e rapida varietà di opzioni per il ritiro o la consegna, ovunque essi si trovino. La consegna in due giorni sarà come la posta ordinaria. 

Il cancro è una malattia complicata e, nonostante i notevoli progressi nella ricerca e nella cura, dal 2008 la sua incidenza è aumentata di più del 10%, colpisce più di 14 milioni di pazienti e costa la vita a 8,1 milioni di persone ogni anno in tutto il mondo. Immaginate se la cura potesse essere più specifica e precisa, se i computer potessero aiutare i medici a capire come un tumore colpisce un paziente a causa del suo DNA e proporre un set di farmaci generici che attaccano il cancro nel modo più opportuno.

Nell'arco di cinque anni, i progressi nella big data analytics e negli emergenti sistemi cognitivi basati sul cloud, unitamente ai progressi nella ricerca e sperimentazione della genomica, potrebbero aiutare i medici a diagnosticare con precisione il cancro e a creare piani terapeutici personalizzati per milioni di pazienti in tutto il mondo. Macchine intelligenti cattureranno l'attività dell'intera sequenza del genoma e perlustreranno vasti archivi di cartelle cliniche e pubblicazioni per apprendere e fornire in modo rapido agli oncologi suggerimenti specifici e perseguibili sulle opzioni terapeutiche.

La cura del cancro, personalizzata fino a livello genomico, è all'orizzonte fin da quando i ricercatori hanno sequenziato il genoma umano, ma pochi medici hanno gli strumenti e il tempo per poter valutare i suggerimenti disponibili. Nell'arco di cinque anni, i sistemi cognitivi basati sul cloud potranno rendere disponibile questa medicina personalizzata su ampia scala e a velocità che, in precedenza, erano impossibili.

IBM sta cominciando a lavorare con diversi partner nella sanità per sviluppare sistemi in grado di fornire suggerimenti a livello di genoma e ridurre il tempo necessario ad identificare la giusta cura per un paziente da settimane e mesi, a giorni e minuti. 

Con il tempo, questi sistemi diventeranno ancora più intelligenti dal momento che apprenderanno dati relativi alle persone, alle loro informazioni genomiche e alla loro risposta ai farmaci - aprendo la possibilità di fornire opzioni personalizzate di trattamento sul DNA per condizioni quali ictus e malattie cardiache. Attraverso il cloud, una sanità più intelligente può raggiungere un numero maggiore di persone in un numero maggiore di luoghi, fornendo nel contempo accesso a informazioni di vitale importanza a una comunità globale di fornitori di servizi sanitari.  

Oggi abbiamo più ID e dispositivi che mai, ma la sicurezza è estremamente frammentata e ci lascia vulnerabili. Nel 2012, negli Stati Uniti, più di 12 milioni di persone sono state vittime di furto d'identità. Gli approcci tradizionali alla sicurezza come le password, gli antivirus o i firewall non sono completi. Questi approcci, per molti versi, non sono sufficienti: sono stati ideati per riconoscere solo i virus noti o le attività fraudolente note e, in generale, esaminano una singola fonte di dati.

Nell'arco di cinque anni, ciascuno di noi potrebbe essere protetto da un custode digitale che sarà preparato per concentrarsi sulle persone e gli elementi che gli sono affidati, offrendo un nuovo livello di protezione dal furto di identità. La sicurezza assimilerà i dati contestuali, situazionali e storici per verificare l'identità di una persona su vari dispositivi. Conoscendo l’utente, un custode digitale può arrivare a conclusioni su quella che è la sua normale o ragionevole attività e su quanto invece è anomalo, agendo come consigliere quando l’utente lo richiede.

Oggi, gli esperti di IBM stanno utilizzando tecnologie di apprendimento automatico per capire i comportamenti dei dispositivi mobili al fine di valutare il potenziale rischio. In futuro, la sicurezza dovrà diventare più snella e contestuale con dati, dispositivi e applicazioni a 360 gradi, e pronta a identificare scostamenti che potrebbero essere precursori di un attacco e di un furto d'identità.

Entro il 2030, le città e le cittadine del mondo in via di sviluppo accoglieranno l'80% della popolazione urbana ed entro il 2050 7 persone su 10 abiteranno in città. Nell'arco di cinque anni, le città più intelligenti capiranno in tempo reale in che modo si verificano miliardi di eventi, dato che i computer impareranno a capire di cosa necessitano le persone, cosa amano, cosa fanno e come si spostano da un luogo all'altro.

Presto le città e i loro leader potranno capire e assimilare nuove informazioni fornite liberamente dai cittadini, sapendo quali risorse sono necessarie, dove e quando, in modo tale che la città possa progredire con dinamicità in base alle esigenze dei cittadini. I dispositivi mobili e l'impegno sociale consentiranno ai cittadini di comunicare con i leader della loro città. 

Questo concetto è già in atto, ad esempio in Brasile i ricercatori IBM stanno lavorando a un tool di crowdsourcing che consente agli utenti di riportare i problemi di accessibilità attraverso i telefoni cellulari per aiutare le persone con disabilità a superare meglio le difficoltà nelle strade cittadine. Mentre, in Uganda, l'UNICEF collabora con IBM a un tool di social engagement che consente ai giovani di comunicare con il governo e i leader della comunità riguardo a problematiche inerenti la loro vita. Questi tipi di tool diventeranno la norma nell'aiutare gli amministratori delle città a identificare le problematiche congiunturali o quelle urgenti e ad agire tempestivamente dove necessario.




Fonte: IBM

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