Scuola: cresce cyberbullismo, da WatchGuard consigli per affrontarlo


WatchGuard, leader mondiale nelle piattaforme di sicurezza integrata, invita genitori, insegnanti e professionisti dell’IT a creare un fronte unito contro il cyberbullismo. Secondo gli ultimi dati di nobullying, il 68 percento degli adolescenti concorda sul fatto che il cyberbullismo è diventato un problema serio nelle scuole. E, ancor più grave, più della metà dei ragazzi ammette di non aver mai confidato ai propri genitori episodi di cyberbullismo nei loro confronti. I cyberbulli sfruttano la vulnerabilità – la vulnerabilità dei sistemi, la vulnerabilità delle informazioni e la vulnerabilità delle stesse vittime.

Secondo una ricerca Ipsos per Save the Children, il 35% dei minori afferma la ricorrenza di atti di cyberbullismo, nei confronti degli amici o di se stessi (9%). Solo per il 38% dei ragazzi le molestie via cellulare/email/internet rappresentano una minaccia. In più, la percentuale di chi sa che cos’è il pulsante “segnala abuso” su un social non supera il 59% e scende al 53% tra i 12 e i 13 anni. Per prevenire quella che può essere una molestia in grado di distruggere una vita, WatchGuard propone a genitori, insegnanti e professionisti IT di lavorare insieme per creare un fronte unito. Ecco 5 consigli per gli istituti che vogliono affrontare la crescente problematica del cyberbullismo nelle scuole.

1. Controllate l’accesso degli studenti alle app.
Gli studenti vogliono accedere a tutte le loro applicazioni preferite ma queste possono fornire una piattaforma per il bullismo e far emergere le debolezze della sicurezza. Le app devono essere monitorate e controllate per proteggere gli studenti che le usano e per limitare la banda che richiedono funzionalità come il video sharing.

2. Assicuratevi di poter filtrare contenuti criptati.
La crescita di protocolli SSL è la naturale conseguenza della necessità di connettere in modo sicuro i dispositivi a Internet. Tuttavia, in casi di cyberbullismo o malware, il traffico HTTPS può ridurre la visibilità e creare rischi per la sicurezza. Accertatevi di avere in uso sistemi appropriati per ispezionare contenuti criptati e sventare attacchi alla rete più avanzati.

3. Segmentate la vostra rete e osservate chiaramente le minacce.
Separare in modo efficace le reti che contengono informazioni confidenziali da quelle accessibili apertamente agli studenti è fondamentale per proteggere i dati – soprattutto oggigiorno con la crescita esponenziale del BYOD (Bring Your Own Device). Ampliate la visibilità sulla provenienza del vostro traffico di rete e salvaguardate questa separazione richiedendo l’autenticazione e rafforzando le policy di sicurezza.

4. Mantenetevi informati sui trend in atto.
I dipartimenti IT devono sapere quali siti di social media e quali applicazioni sono popolari tra i loro studenti. Queste informazioni possono essere ottenute osservando il traffico Internet, leggendo pubblicazioni che trattano questi temi e si focalizzano sugli studenti, così come visitando i social media stessi. Una volta che avete identificato i modelli di navigazione, ricordate che i giovani d’oggi sono più esperti di computer di molti adulti e alcuni tenteranno in qualsiasi modo di raggirare le misure di sicurezza restrittive. Poiché gli studenti le provano tutte per trovare espedienti vari, mantenetevi informati sulle ultime problematiche relative alla security e all’hacking: questo può fare la differenza nel proteggere le vostre reti.

5. Create un fronte unito attraverso programmi di divulgazione.
Il cyberbullismo può accadere in ogni luogo e in ogni momento. Fate in modo che tutti coloro che ruotano attorno alle vite degli studenti sappiano cos’è il cyberbullismo, conoscano i suoi effetti e come sia essenziale prevenirlo. Campagne di informazione e divulgazione possono essere fatte attraverso cartelloni, incontri, workshop.

“In un’era in cui anche gli studenti più giovani oggi accedono a contenuti online e le conseguenze del cyberbullismo diventano sempre più serie, la necessità di proteggere bambini e ragazzi non è mai stata così grande” spiega Fabrizio Croce, Area Director SEMEA di WatchGuard Technologies. “WatchGuard si impegna a proteggere gli utenti Internet da azioni illegali, amorali o dannose. Oggi qualsiasi dispositivo può diventare un bersaglio, il che significa che la sicurezza online deve rispondere alle esigenze di ogni individuo. Fornire a chi educa la visibilità che serve per individuare velocemente da dove provengono le minacce, significa poter consentire di agire in tempo reale per proteggere gli studenti.” Per maggiori informazioni: www.watchguard.it




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