L’infrastruttura di Facebook ed i suoi costi per storage e gestione dati


Trascorrendo ore ed ore su Facebook ed utilizzando le sue applicazioni, potrebbe essere interessante conoscere il funzionamento della sua infrastruttura, che si colloca tra le più complesse nel panorama dei servizi internet. Facebook è il primo social network in termini di traffico e cresce di circa 670.000 nuovi utenti al giorno. Secondo le statistiche, la maggior parte degli utenti carica molte foto e video, richiedendo a Facebook un discreto sforzo per lo storage e la gestione dei dati informatici. 

Facebook spende almeno dai 20 ai 25 milioni di dollari all’anno per i propri data center, secondo un’analisi fatta sui dati relativi alle infrastrutture aziendali, questa la ragione per cui è sempre alla ricerca di nuovi finanziatori e per la quale una miglioria della piattaforma e dei consumi è sempre il primo obiettivo di un simile colosso. C'è anche il costo di energia elettrica per alimentare i server, che non è incluso nel contratto di locazione dei data center. 

Nel 2008 la compagnia spendeva 1 milione di dollari al mese in energia elettrica per i propri data center e circa 500.000 dollari mensili in banda. Imponente la capacità richiesta, si parla di 6.8 megawatts di potenza, un parametro chiaro del numero di server che la società intende collocare, oltre ad una possibile stima del traffico che dovrà supportare questa crescita. 

Attualmente Facebook ha un data center in Virginia ed in California, gestiti da Switch Data (SDXC), due datacenter nella Silicon Valley ed uno a Santa Clara, gestiti da Terremark Worldwide (TMRK) e sta espandendo la sua infrastruttura in modo aggressivo, affittando spazio presso i datacenter DuPont Fabros Technology in Virginia e Digital Realty Trust in California. 

La compagnia infatti ha già preordinato un nuovo spazio addizionale di 33.000 metri quadrati all'interno del data center di DuPont Fabros Technology in Ashburn, struttura conosciuta come "ACC5" che verrà completata nel 2011. Secondo quanto stima Datacenterknowledge, l'accordo dovrebbe aggirarsi intorno ai 125, 130 milioni di dollari. Le cifre sono alte, ma siamo lontani rispetto a quanto speso da giganti come Microsoft o Google. 

I server utilizzati sono x86 e Intel ® Xeon ® 5400 4-core ed il software utilizzato è opensource. Il livello più alto, quello web, è costituito da applicazioni scritte in Php. Il cuore del sistema invece è scritto in C++, Java, Python e Ruby. Il popolare database opensource riesce a lavorare con 40 TB di dati. Con oltre 300 milioni di utenti in tutto il mondo, è evidente che Facebook non potrà concentrarsi però solamente sul mercato USA dei data center, attualmente la compagnia ha delle banche dati in Europa gestiti da Telecity, ma si tratta di spazi ridotti rispetto a quelli americani. 

Il vero problema per il portale risiede nello storage, ad oggi infatti la compagnia aggiunge più di 850 milioni di foto e 7 milioni di video al proprio archivio dati ogni mese, una cifra che richiede un'altissima scalabilità del sistema e un impegno senza sosta per i 300 ingegneri di Facebook, il che significa che ogni tecnico ha in sostanza la responsabilità di un milione di utenti. 

Dato le richieste ricevute sono 15 milioni al secondo, una delle strategie chiave che ha permesso a Facebook di sostenere la sua rapida crescita è, oltre all'espansione costante dei data center e l'acquisto di server, per i quali sono stati spesi 100 milioni di dollari solo nel corso del 2009, l'utilizzo della tecnologia Memcached, impiegata per accelerare il funzionamento delle applicazioni web dinamiche e alleviare il carico dei dei database. 

Il memcache permette di rispondere in tempi rapidissmi al 95% delle richieste. Solo le rimanenti 500000 vengono inoltrate ai database server (MySql) veri e propri. Se è vero che la compagnia sta lavorando ardentemente anche sullo sviluppo della sua piattaforma e sulla miglioria delle performance, è anche vero che è difficile immaginare quanti siano adesso i 10.000 servers (1800 erano gli MySQL Servers), dei quali si parlava oramai un anno fa [video aggiornato].



Fonte: Followeb

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