I dati di Project Honey Pot non lasciano spazio a dubbi: in questi anni lo spam è cresciuto in maniera smisurata, e i messaggi spazzatura inviati per il mondo si contano nell'ordine dei milioni di milioni. I filtri anti-spam di tipo proattivo sono al momento l'unica arma in mano ai provider per impedire il collasso del servizio email. Dalla University of California, San Diego arriva però una tecnica che potrebbe rappresentare un'autentica svolta al contrasto del fenomeno. I ricercatori dell'International Computer Science Institute presso l'UCSD sono riusciti a ottenere, infatti, una percentuale di successo nel filtraggio dei messaggi spazzatura pari al 100 per cento per quanto riguarda una singola botnet. Per raggiungere tale livello di efficacia, i ricercatori hanno analizzato un migliaio di email di spam provenienti dalla stessa botnet, e ne hanno poi ricavato un modello di composizione dei messaggi usato per variarne il contenuto ed eludere i filtri anti-spam approntati daprovider e utenti. Una volta individuato il template giusto, il team dell'UCSD lo ha implementato nei filtri e il risultato è stato un blocco effettivo di tutti i messaggi di spam, senza ottenere alcun falso positivo.
Via: PuntoInformatico
Nessun commento:
Posta un commento