Agcom vuole mettersi al passo con i tempi adottando modalità di comunicazione più dirette e agevoli. E sono stati oltre un centinaio in una settimana gli iscritti ad AGCOMunica, il canale Twitter dell’organismo di garanzia. Nella stessa ottica rientrano anche il restyling del sito dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, on line completamente rinnovato nella grafica, nell’organizzazione tematica e nelle funzionalità operative tipiche del web 2.0 (con più contenuti audio, video ed immagini), il debutto su piattaforme come Vimeo e YouTube e la nascita della newsletter Letter@gcom, avrà cadenza trimestrale e approfondirà temi di stretta attualità, contribuendo ad arricchire il dibattito sulle innovazioni nel settore delle tlc, della tv e degli altri media.
«La comunicazione - scrive il presidente, Corrado Calabrò, nell’editoriale che apre il primo numero della newsletter - non è soltanto un processo a senso unico di trasmissione. Comunicare ha la stessa radice di comunione, ha anche il significato semantico di mettere in comune». La pubblicazione fa parte dunque di uno «sforzo costante di trasparenza su attività e progetti dell’Autorità», perchè raggiungendo «il più ampio numero di soggetti possibile, si riesca a implementare quel requisito di accountability - conclude Calabrò - che deve connotare l’azione di un regolatore indipendente».
Di seguito una scheda sui compiti e le finalità assegnati dalla legge all'Agcom. L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) venne istituita con la legge 249 del 1997 per presiedere al processo di liberalizzazione del settore della telefonia vocale che doveva partire il successivo 1° gennaio 1998. In campo telefonico l'Authority si occupa di concorrenza fra gli operatori, tariffe sia sul fisso sia nelle telefonia mobile. Di recente l'Autorità si è anche fatta promotrice dello sviluppo della rete di nuova generazione.
All'Agcom però sono stati anche assegnati compiti di vigilanza sulla televisione. Deve far rispettare le norme in materia di programmi tv: pluralismo dell'informazione, par condicio e tutela dei minori. Ma anche tenere d'occhio il piano delle frequenze: ovvero, evitare che le emittenti si oscurino a vicenda occupando i segnali radio assegnati agli altri operatori. L'Autorità, altra attività non secondaria, ha compiti di regolazione anche in materia di pubblicità, sotto qualsiasi forma, e di televendite: "Emana i regolamenti attuativi delle disposizioni di legge".
Fonti: Direttanews | Reuters
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