Un software, già usato a Baltimora e Filadelfia, sarà impiegato a Washington per valutare se un detenuto rilasciato in libertà vigilata, tornerà a commettere un crimine. Sviluppato dal professore Richard Berk dell’Universita della Pennsylvania, il programma nel caso di Washington D.C. individuerà anche quale crimine l’ex detenuto commetterà.
In media c'è un omicidio ogni 100.000 persone. Anche tra i gruppi ad alto rischio il tasso di omicidi è uno su 100. Cercare di prevedere un evento così raro è molto difficile, così difficile che molti ricercatori lo ritengono impossibile. Questa nuova tecnologia aiuterà a determinare i livelli di vigilanza necessari per le persone in libertà vigilata o rilasciate per buona condotta.
Non è il ‘Precrimen’ di ‘Minority Report’, ma ci si avvicina molto. Dopo aver accumulato un database di oltre 60.000 criminali rilasciati, usando un algoritmo di sua invezione, il professore Berk, riesce a calcolare la quota di persone che hanno maggiori chance di macchiarsi di un nuovo crimine: invece di individuare un possibile recidivo su 100 il sistema di Berk ne identifica 8 su 100.
Il software di Berk prende in esame circa due dozzine di variabili, dal casellario giudiziario alla posizione geografica. Il tipo di criminalità, e, soprattutto, l'età in cui è stato commesso il crimine, sono due delle variabili più predittive. Se il software avrà successo, potrebbe influenzare le sentenze di condanna e gli importi delle cauzioni.
Via: ABC News
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