Soccorsi più efficienti in caso di catastrofi naturali grazie al peer-to-peer


L’Unione europea ha finanziato applicazioni software che consentano alle squadre di pronto intervento, in caso di catastrofe naturale, di coordinarsi tra loro per salvare vite umane. In situazioni di emergenza la velocità di azione assume un ruolo fondamentale. «In caso di terremoto, incendio boschivo o inondazione, dobbiamo utilizzare tutte le risorse a nostra disposizione al fine di salvare il maggior numero possibile di vite umane e fornire servizi di pronto soccorso», ha detto Neelie Kroes, Commissario europeo per l'Agenda digitale.

Il progetto Workpad ha sviluppato una tecnologia peer-to-peer che consente di mettere in connessione banche dati di più autorità civili, organizzazioni non governative e agenzie che convergono verso una stessa scena di una catastrofe. L’intercomunicazione viene nettamente migliorata con la presenza di un centro raccolta dati. 

Le energie delle forze in campo vengono massimizzate, se ne guadagna in efficienza e prontezza di azione. Quando si manifesta un sisma è prioritario localizzare i superstiti sotto le macerie per poterli trarre in salvo. Utilizzando la rete peer-to-peer tutte le squadre possono avere le informazioni a disposizione sulla situazione e possono coordinarsi per un intervento mirato evitando situazioni di caos nei soccorsi. 

Oltre alla geolocalizzazione sia dei superstiti che delle squadre, sono a disposizione informazioni relative alle generalità delle persone, per esempio elenchi con i nomi degli abitanti di un edificio colpito da un terremoto. Nel progetto Workpad la Commissione ha investito 1,85 milioni di euro e vi hanno partecipato, tra l'altro, l'Università La Sapienza di Roma e l'università dell’Austria.

Fonte: Il Corriere

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