Gli sms mandati durante la trasmissione 'Quelli che il calcio...' non sarebbero stati solo messaggi d'amore o complimenti, i boss mafiosi avrebbero utilizzato questo strumento per mandare messaggi in codice. E' la denuncia dell'ex Procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia Enzo Macri', oggi Procuratore generale ad Ancona. Gli autori della trasmissione Rai totalmente estranei alla vicenda.
L'ex procuratore antimafia aggiunto alla Commissione parlamentare antimafia, Enzo Macrì, ha riferito che sarebbero stati inviati degli SMS per comunicare coi boss mafiosi, in regime di 41 bis, alla trasmissione "Quelli che il calcio" e apparsi nel rullo in sovraimpressione. I responsabili della trasmissione, ha precisato il magistrato, sono totalmente estranei alla vicenda. La segnalazione sarebbe arrivata alla Procura nazionale antimafia da un carcere. Macrì, secondo quanto scrive il Quotidiano della Calabria, ha detto che la segnalazione circa l'invio di sms apparentemente innocenti che in realtà rappresentavano messaggi per i boss è adesso oggetto di approfondimenti investigativi.
"Tutto ok, Paolo". E' il testo di uno degli sms inviati a "Quelli che il calcio" ed altre trasmissioni televisive che rappresentavano in realtà messaggi cifrati a boss mafiosi detenuti in regime di 41 bis attraverso la visione del programma. "Ciò che ci colpì della segnalazione - dice Macrì - era l'apparente banalità del contenuto degli sms dietro ai quali, in realtà, si celavano precise comunicazioni ai boss impossibilitati, a causa del regime carcerario cui erano sottoposti, ad avere qualsiasi comunicazione con l'esterno. E' chiaro, tra l'altro, che l'esatto significato del messaggio lo potevano capire solo i destinatari".
Fonte: Tgcom24
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