Codice a barre compie 40 anni, carta identità a righe bianche e nere


Il codice a barre compie 40 anni. "Aver realizzato che il risultato finale dipende molto dalla capacità di riuscire contemporaneamente a competere e collaborare è importante. Può sembrare compromesso nelle logiche dei rapporti verticali di ogni giorno, ma se guardato come un minimo di prospettiva è il più significativo cambiamento che ha interessato la filiera del largo consumo".

Sono le parole di Luca Pellegrini - docente di marketing all'Università Iulm di Milano - e sintetizzano quello che spinse 40 anni fa e per i successivi anni aziende fra di loro concorrenti a scegliere di usare come standard quello che oggi chiamiamo codice a barre GS1. L'idea del bar code fu sviluppata da Norman Joseph Woodland e Bernard Silver, all'epoca studenti di ingegneria dell'Università di Drexel

Il 7 ottobre 1948 l'idea nacque dopo aver ascoltato le esigenze di automatizzare le operazioni di cassa da parte del presidente di un'azienda del settore alimentare. Una delle prime idee era stata quella di utilizzare il Codice Morse stampato ed esteso in senso verticale, realizzando così barre strette e barre larghe. In seguito utilizzarono dei codici a barre ovali e brevettarono la loro invenzione.  


Nel 1972, un grande magazzino di Cincinnati fece degli esperimenti con un lettore con l'aiuto della RCA, ma i codici a barre ovali si macchiavano facilmente o si producevano delle sbavature durante la stampa, per cui l'esperimento fu un insuccesso. Nel frattempo, Woodland sviluppò presso IBM i codici a barre lineari, che furono adottati il 3 aprile 1973 con il nome "UPC" (Universal Product Code).

Il 26 giugno 1974 presso un supermarket a Troy, nell'Ohio, il primo prodotto (un pacchetto di gomme americane) veniva venduto utilizzando un lettore di codici a barre. Quel pacchetto di gomme si trova adesso  nello Smithsonian's National Museum of American History, che raccoglie, conserva e mostra l'eredità della Stati Uniti nei settori della vita sociale, politica, storia culturale, scientifico e militare.

Furono le Wrigley's Chewing-gum al gusto "juicy fruit", prezzo 61 centesimi, a segnare l'esordio degli acquisti globali. Tra i tipi più diffusi in Italia, senz'altro troviamo il codice EAN (European Article Number) che viene utilizzato nella grande distribuzione, seguito dal Farmacode o codice 32. Con la diffusione degli smartphone sè stato aggiornato il codice a barre "tradizionale" con i codici Qr.



Fonte: Wikipedia
Via: Tendenze Online

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