Spazio: lancio riuscito per la Soyuz, Cristoforetti in viaggio verso ISS


Lancio perfettamente riuscito alle 22.01 per la Soyuz Tma-15M con a bordo l'astronauta italiana Samantha Cristoforetti, decollata dal cosmodromo russo di Baikonur e diretta verso la Stazione Spaziale Internazionale "Alpha". Insieme alla Cristoforetti vi sono il cosmonauta Anton Chkaplerov e l'astronauta Terry Wirts: l'attracco all'Iss è previsto alle 4.50 ora italiana. I tre raggiungeranno l'equipaggio dell'Iss che già si trova sulla stazione - l'astronauta Barry Wilmore e i cosmonauti Alexandre Samokutyaev ed Elena Serova - dove rimarranno fino alla metà di maggio del 2015.


Durante al sua missione - battezzata "Futura" Cristoforetti, prima italiana in orbita, sarà direttamente coinvolta in circa 200 esperimenti scientifici tra cui quelli italiani selezionati dall'Asi e di altre agenzie, come la Nasa, l'agenzia europea o quella giapponese. "Volendo restare sugli esperimenti italiani, - aveva spiegato Cristoforetti - molti sono sulla fisiologia umana e in alcuni io farò un po da cavia. Quello sul sonno consisterà nell'indossare una maglietta con dei sensori, che durante la notte prenderà in modo automatico tutta una serie di misure".

Poi uno "di neurologia, volto ad analizzare le strategie di adattamento del cervello alla microgravità in termini di gestione dell'equilibrio e di movimento". "In questo caso si dovrà innanzitutto fare il setup di telecamere disposte in maniera prestabilita, così che si sappia dove stanno guardando. Poi saranno attaccate sul mio corpo alcune piccole sfere adesive riflettenti, che dovranno essere viste e registrate da queste telecamere. A quel punto io dovrò ripetere molte volte una serie di movimenti, che saranno poi analizzati a Terra".

Tra gli esperimenti che non saranno effettuati sull'astronauta - scrive AskaNews -, uno riguarda le "colture di cellule ossee, che ha l'obiettivo di valutare l'efficacia di un certo tipo di nanoparticelle per ridurre il riassorbimento osseo: fenomeno alla base del problema di decalcificazione delle ossa che hanno gli astronauti a bordo, ma anche dell'osteoporosi, malattia che colpisce molte persone a Terra. Un altro, da effettuare su cellule in vitro va invece a studiare la struttura tridimensionale della cellula in assenza di peso. ".


Una cosa anche abbastanza sorprendente, perché la cellula è un elemento talmente piccolo che si potrebbe immaginare che non risenta poi tanto della gravità. E invece ne risente eccome, e nelle tre dimensioni si organizza in maniera diversa". Cristoforetti potrà inoltre portare con sé un autentico "piacere" nostrano, l'espresso: la Lavazza ha infatti realizzato insieme alla compagnia Argotec una macchina per il caffè che potrà essere utilizzata a bordo della stazione. Oltre all'aspetto ingegneristico, Argotec ha curato anche il training e l'alimentazione degli astronauti europei.

La ISSpresso, così si chiama la macchina, pesa 20 chili ed è in grado di funzionare in condizioni di "microgravità": la sfida più difficile è stata proprio quella di far scorrere propriamente il flusso del liquido in assenza di gravità. I suoi componenti d'acciaio, inoltre, sono in grado di resistere anche ad altissime pressioni. Oltre al caffè, sulla Soyuz sono stati caricati 15 scatolette di caviale ma anche mele, arance, pomodori e 140 porzioni di latte liofilizzato e di the nero senza zucchero: frutto dei desiderata espressi dall'equipaggio in vista del cenone di capodanno.

POP3D è invece la via italiana alla stampa tridimensionale in orbita, un progetto che prevede la fabbricazione di un oggetto di plastica in una sessione automatizzata. "Mi dispiace, sono fuori dal pianeta per un pò". E' questa la risposta automatica con la quale Samantha Cristoforetti, ha impostato la sua posta elettronica. Lo racconta lei stessa sul suo diario virtuale, nel sito Avamposto 42, dove ha annotato alcune riflessioni sulla strada che l'ha portata ad essere la prima astronauta donna italiana.

"In un giorno come questo - scrive - sento che la cosa più importante è ringraziarvi: ho avuto molte occasioni per ringraziare pubblicamente le organizzazioni che hanno reso possibile questo volo spaziale. Ma ora vorrei fare dei ringraziamenti più personali alla mia famiglia, ai miei amici, i miei insegnanti, a tutte le numerose persone che mi hanno aiutata ad arrivare a questo giorno, sostenendomi o mettendomi alla prova, insegnandomi qualcosa o semplicemente essendo lì per me. Vado nello spazio con tutta me stessa, con tutto quello che sono e di cui ho fatto esperienza, e porto certamente con me ogni persona che ho incontrato".





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