Spazio: sonda Rosetta, lander Philae atterrato sulla cometa 67P/C-G


La sonda Rosetta ha compiuto la sua missione dopo un lungo viaggio durato 10 anni attraverso il Sistema Solare. Il lander  Philae è atterrato sul nucleo della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. E' il primo veicolo a compiere una simile impresa segnando un primato senza precedenti nella storia dell'esplorazione spaziale. La missione Rosetta dell'Agenzia Spaziale Europea, l'Esa, ha raggiunto il più spettacolare e ambizioso dei suoi obiettivi. Lanciata il 2 marzo del 2004, da allora ha percoso 6.000 milioni di chilometri, rimbalzando due volte fra Terra e Marte per prendere la rincorsa necessaria per varcare i confini del Sistema Solare.

Chiamata così in omaggio alla stele che ha permesso di decifrare i geroglifici, quello di Rosetta è un viaggio senza precedenti e straordinario, soprattutto se si considera che la sua tecnologia a bordo è nato almeno 20 anni fa quando il veicolo è stato progettato. L'8 giugno 2011 la sonda è entrata in uno stato di ibernazione dal quale il computer di bordo l'ha risvegliata il 20 gennaio 2014. Nel maggio scorso la sonda ha cominciato a preparare la lunga manovra d'avvicinamento che il 6 agosto l'ha portata a raggiungere la cometa obiettivo del suo viaggio e poi, con una serie progressive frenate, è arrivata in vista della cometa a circa 100 chilometri di distanza.

Foto credit: Blog ESA

Dal 20 agosto a novembre ha iniziato le manovre di avvicinamento progressivo alla cometa fino a quando ha rilasciato il lander Philae che è riuscito ad atterrare sul suo nucleo. Philae avrà il compito di perforare il nucleo del corpo celeste, mentre Rosetta non lascerà più la sua cometa ma l'accompagnerà nel passaggio ravvicinato al Sole programmato il 13 agosto 2015. La fine della missione è prevista per il 31 dicembre 2015. "È un giorno storico, dobbiamo essere orgogliosi che la tecnologia italiana abbia contribuito a portare" la missione Rosetta dell'Agenzia Spaziale Europea "fin laggiù". Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Foto credit: Archive ESA

"È un giorno storico,dobbiamo essere orgogliosi che la tecnologia italiana abbia contribuito a portare @ESA_Rosetta fin laggiù #CometLanding". La cometa di Rosetta sembra più antica del previsto, più polverosa di quanto immaginato e potrebbe essersi formata nella stessa regione dei pianeti rocciosi come la Terra: sono le prime conclusioni che arrivano dall'analisi dei suoi grani raccolti dallo strumento italiano Giada. Ne ha parlato con l'ANSA una delle ricercatrici del gruppo che ha progettato e sviluppato lo strumento, l'astronoma Elena Mazzotta Epifani, dell'Osservatorio Astronomico di Capodimonte (Oac), dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

Un tuffo d'una ventina di chilometri, quello in cui si è cimentato Philae, da un trampolino che di chilometri ne misura mezzo miliardo - questa la distanza che separa la sonda ESA dalla Terra. Un touch down da orologio svizzero: 17:02 ora italiana, quella prevista. Sette interminabili ore trascorse col fiato sospeso, durante le quali Philae, oltre a veleggiare verso la meta, si è dato da fare come mai prima, inviando dati e immagini raccolti da alcuni dei suoi dieci strumenti di bordo. Chiamato così nel 2004 da una ragazza allora 15enne, Serena Vismara, Philae è frutto della collaborazione fra l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), quella tedesca Dlr e la francese Cnrs.




Foto artistica: ESA

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