E' dedicato allo psichiatra svizzero Hermann Rorschach, "padre" delle "macchie" di inchiostro policrome o monocrome alla base del famoso test della personalità, il doodle di Google di oggi per ricordare i 129 anni dalla sua nascita. Nel doodle interattivo si può scorrere tra diverse immagini premendo le frecce all'interno dell'animazione o usando la tastiera. Con un clic sul link "Condividi quello che vedi" si apre invece un pop-up che mostra i collegamenti ai social network Facebook, Twitter o G+ per condividere la propria interpretazione.
Nato a Zurigo l'8 novembre 1884, Hermann Rorschach si interessò durante gli studi a pittura e scienze naturali. In quegli stessi anni si appassionò di un gioco all'epoca assai diffuso, la "Kleksografia", che consisteva nel versare macchie d'inchiostro colorato su un foglio di carta che veniva poi ripiegato in due per ottenere effetti simmetrici. Da quella passione nacque negli anni successivi, dopo la laurea in Medicina e la specializzazione in Psichiatria, il test che ancora oggi porta il suo nome e che consiste in dieci immagini, all'apparenza formate da macchie di inchiostro perfettamente simmetriche.
In realtà non sono macchie casuali, ma disegni dello stesso Rorschach, figlio di un pittore e maestro d'arte e lui stesso dotato di un grande talento artistico. Rorschach notò che i pazienti malati di schizofrenia facevano associazioni radicalmente diverse dal resto delle persone ed elaborò il suo test, che presentò nel 1921, per diagnosticare la malattia. Ma ben presto la comunità scientifica comprese la valenza del test, che fu quindi da subito usato non solo nella diagnosi della schizofrenia ma in modo più ampio come "test proiettivo".
L'idea è che quando a una persona viene mostrata un'immagine senza senso - come sono le macchie di inchiostro del test - la sua mente cerchi di interpretarle comunque come qualcosa di sensato. La risposta alla domanda "Che cosa vedi?" svela molte cose sulla personalità di chi fa il test. Negli anni Ottanta l'idea delle macchie ispirò l'autore britannico Alan Moore per il personaggio di Rorschach, il cui vero nome è Walter Joseph Kovacs, tra i protagonisti del fumetto "Watchmen" del disegnatore Dave Gibbons.
Rorschach è un giustiziere mascherato violento e solitario, quasi un sociopatico, che si copre il volto con una maschera raffigurante le celeberrime macchie del test da cui prende il nome e che pubblicò nel libro "Psychodiagnostics". Pochi mesi dopo la pubblicazione del libro, il primo aprile del 1922, Rorschach morì di peritonite a 37 anni. La dottoressa Laura Corbelli, Presidentessa dell'Ordine degli Psicologi della Repubblica di San Marino, illustra le modalità con cui a livello internazionale si arriva alla validazione di un test mentale.
Rorschach è un giustiziere mascherato violento e solitario, quasi un sociopatico, che si copre il volto con una maschera raffigurante le celeberrime macchie del test da cui prende il nome e che pubblicò nel libro "Psychodiagnostics". Pochi mesi dopo la pubblicazione del libro, il primo aprile del 1922, Rorschach morì di peritonite a 37 anni. La dottoressa Laura Corbelli, Presidentessa dell'Ordine degli Psicologi della Repubblica di San Marino, illustra le modalità con cui a livello internazionale si arriva alla validazione di un test mentale.
Via: AGI
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