Fisica: Nobel a Higgs e Englert, premio per scoperta particella di Dio


Il premio Nobel della Fisica è stato conferito ai professori Peter Higgs dell'Università di Edimburgo e al professor Francois Englert dell'Università di Bruxelles per la scoperta del bosone di Higgs. Lo ha annunciato l'Accademia Reale delle Scienze di Stoccolma, che di solito non riserva nomine così scontate. L'annuncio è arrivato con un'ora di ritardo ma il 192° Premio Nobel per la Fisica è andato ai "padri" della particella di Dio come i rumors degli ultimi giorni lasciavano intendere.

Il Nobel per la Fisica 2013 è stato assegnato allo scozzese Peter Higgs e al belga François Englert per la "scoperta teorica del meccanismo che contribuisce alla comprensione dell'origine delle particelle subatomiche confermato recentemente al Large Hadron Collider da Atlas e Cms". E' quanto si legge nella motivazione della Royal Swedish Academy of Sciences. Il bosone di Higgs è una particella elementare, ossia non è composta da altre particelle più piccole. 

"Non sono delusa di non esser stata inclusa fra i vincitori del Nobel, non mi aspettavo altro. Sono invece felice e molto emozionata per questa vittoria della fisica delle particelle". Lo ha detto all'AGI, Fabiola Gianotti, a capo dell'esperimento Atlas al Large Hadron Collider presso il Cern, che ha permesso di dimostrare l'esistenza del bosone di Higgs. "E' tutto fantastico, un sogno che si avvera", ha detto Gianotti, che non sembra amareggiata di non essere anche lei tra i nuovi Nobel. 

"Non c'è da stupirsi - ha precisato - perchè non si dà il Nobel a un esperimento che ha coinvolto migliaia di persone. Non è nella tradizione del Nobel neanche dare il premio a un istituzione, come il Cern. Quindi adesso ci godiamo questo che è sicuramente un bellissimo risultato". "E' un gran giorno per la fisica delle particelle". Così Rolf Heuer, direttore generale del Cern di Ginevra, ha commentato durante una conferenza stampa l'attribuzione del premio Nobel ai teorizzatori del Bosone di Higgs. 

"Non c'è nessuna delusione, questo premio è la dimostrazione che la parte teorica e quella sperimentale della scienza vanno a braccetto, come confermato dalle motivazioni del premio", ha aggiunto Heuer. Professore emerito all'Università di Edimburgo, dove per molti anni ha insegnato fisica teorica Peter Higgs, 84 anni, scozzese, è membro della Royal Society inglese. Higgs è noto nel mondo della scienza per avere formulato nel 1964 una proposta per spiegare all'interno della teoria elettrodebole l'origine della massa delle particelle elementari. 

Il meccanismo che ha ipotizzato - scrive l'Adnkronos -  ha preso il suo nome, "meccanismo di Higgs", e predice l'esistenza di una nuova particella subatomica, il bosone di Higgs. Per il suo notevole contributo alla fisica teorica, è stato decorato numerose volte con premi e riconoscimenti tra i quali la medaglia Dirac e il Premio Wolf per la fisica, ricevuto da Higgs nel 2004 insieme a Francois Englert e Robert Brout, i quali indipendentemente da lui avevano teorizzato lo stesso meccanismo.

Englert, fisico belga di 81 anni che, insieme al suo collega Brout, scomparso nel 2011 a 82 anni, è stato autore di un articolo che proponeva, qualche giorno prima della pubblicazione di quello ben più famoso di Higgs, un meccanismo che spiega la rottura della simmetria elettrodebole nel Modello standard in modo analogo al meccanismo proposto da Higgs. Oltre al Premio Wolf, Englert nel 1997 ha ricevuto il Premio per l'alta energia e le particelle della European Physical Society (Eps).

Dopo uno sforzo tecnologico e scientifico durato oltre 20 anni, gli esperimenti Atlas e Cms dell'acceleratore Lhc del Cern di Ginevra hanno annunciato il 4 luglio del 2012 la definitiva scoperta del bosone di Higgs. Nella sede dell'Infn, al momento dell'annuncio dell'accademia svedese delle scienze, il presidente Fernando Ferroni e il vicepresidente Antonio Masiero, hanno brindato alla ''straordinaria ricerca scientifica del nostro Paese''. ''Una teoria è una teoria ma nessuno misura che poi il mondo è fatto così, rimane solo un pezzo di carta'', ha affermato Ferroni.




Via: INFN

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