NSA, spiate milioni telefonate in Francia e e-mail presidente Messico


Si allarga lo scandalo legato alle attività di spionaggio degli Usa. La National Security Agency (NSA) americana registrò in segreto più di 70 milioni di telefonate in Francia: lo ha rivelato il quotidiano Le Monde, pubblicando i documenti ottenuti da Edward Snowden, la "talpa" che ha rivelato al mondo il pervasivo programma di spionaggio PRISM. Immediata la protesta del governo francese con il ministro dell'Interno, Manuel Valls, che ha parlato di "rivelazioni sconvolgenti" e ha chiesto "spiegazioni" all'Amministrazione Usa.

Per il presidente Barack Obama si tratta di un nuovo motivo di imbarazzo nei confronti di paesi alleati. Secondo quanto rivelato da Le Monde, l'agenzia di spionaggio registrò 70,3 milioni di chiamate telefoniche in Francia per un periodo di 30 giorni, fra il 10 dicembre 2012 e l'8 gennaio 2013. La NSA raccolse automaticamente le comunicazioni provenienti da determinati numeri telefonici e i messaggi registrati, nell'ambito di un programma battezzato con il nome in codice Us-985D. 

Il sistema scattava in modo automatico quando si attivavano certi numeri di telefono o apparivano nei messaggi determinate parole chiave. Secondo il quotidiano, i documenti fanno pensare che nel mirino dell'agenzia non vi fossero solo i sospettati di terrorismo, ma anche personaggi di alto profilo del mondo degli affari e della politica. Dopo una prima ondata di rivelazioni, a giugno, la procura di Parigi aveva aperto a luglio un'inchiesta preliminare sul programma di spionaggio delle comunicazioni telefoniche e via Internet dell'NSA.

Le rivelazioni seguono di poche ore una denuncia di Der Spiegel, anch'essa basata su documenti forniti da Snowden: secondo la rivista tedesca, l'NSA nel 2010 entrò illegalmente sull'indirizzo di posta elettronica dell'allora presidente messicano, Felipe Calderon, e anche nel dominio usato dai membri del suo governo per comunicazioni diplomatiche ed economiche. Proteste anche dal Messico, dove il Ministero degli Esteri ha chiesto l'apertura immediata di un'inchiesta per queste ''azioni contrarie al diritto internazionale''.


L'azione di intelligence Usa nei confronti dello Stato messicano - denominata "Flatliquid" - sarebbe stata compiuta da un'unità speciale della NSA, la Tailored Access Operation (TAO), a cui sono affidate alcune operazioni mirate. Sulla base di un documento classificato come "top secret" del maggio 2010 - rivela lo Spiegel - la Tao affermava: "Missione compiuta. Siamo entrati nel dominio della rete internet della presidenza messicana e per la prima volta abbiamo ottenuto l'accesso all'account e-mail del presidente Calderon". 

"E' incredibile che un Paese amico, un alleato come gli Usa, possa spiare così tante comunicazioni private", ha protestato dalla Danimarca il premier francese, Jean-Marc Ayrault, "è una cosa che non ha giustificazioni strategiche o di difesa nazionale". Ayrault ha chiesto che si creino le condizioni "per porre fine in modo trasparente a questo tipo di spionaggio". Mentre il presidente Francois Hollande, nel prossimo vertice del 24 e 25 ottobre a Bruxelles, proporrà ''un regolamento sulla protezione dei dati personali". 

In una nota, l'ambasciatore americano a Parigi ha spiegato che ''gli Usa hanno cominciato a rivedere il modo in cui raccolgono le informazioni per trovare un equilibrio tra le legittime esigenze di sicurezza dei loro cittadini e dei loro alleati e le esigenze legate al rispetto della privacy di ogni cittadino''. Intanto, Claudio Fava, deputato di Sel e componente del Copasir, intervenendo ad Effetto Giorno su Radio24, in merito allo spionaggio della NSA in Francia, ha detto che la stessa cosa è avvenuta ''anche in Italia''. 

Secondo Fava, che riferisce di colloqui con i vertici della sicurezza americana a Washington, "i servizi italiani ne erano al corrente". "Se si va guardare il pezzo di Le monde - dice Fava - ci offre un dato puntuale su quello che avveniva con la Francia, ma ricordando anche che lo stesso sistema di raccolta a strascico di dati in base ad alcuni sensori è stato fatto nei confronti di altri Paesi, cosa che non è stata smentita dai vertici dei servizi segreti americani con i quali abbiamo avuto una serie di incontri due settimane fa a Washington".


Via: AGI

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