Gdf Cagliari inibisce kickasstorrents.com, sito pirata con 3 mln di visitatori


Operazione 'Last paradise' del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Cagliari, che ha inibito l'accesso dall'Italia agli internauti sul portale ''www.kickasstorrents.com'', uno dei più grandi supermarket mondiali del falso multimediale, su ordine del pm di Cagliari Giangiacomo Pilia. Gli Italiani non possono più accedere sul portale di scambi frequentato ogni giorno da 3 milioni di utenti, con nove milioni e mezzo di documenti.

Dopo l'operazione 'The pirate bay' nel 2008 e la chiusura di 'btjunkie' nel febbraio scorso, la Gdf di Cagliari ha individuato come target un'ulteriore super piattaforma pirata, virtualmente allocata nelle Filippine e con server sparsi in tutto il mondo. Il colossale sito, forte dei suoi 10 milioni di torrent attivi, riceveva oltre 3 milioni di visite giornaliere da tutto il mondo e l'Italia era il terzo Paese per provenienza di utenti alle spalle solo di India e Usa.

Centinaia di migliaia di italiani, accedendo, anche tramite i più noti motori di ricerca e social network, direttamente ai vari indirizzi IP senza alcun obbligo di registrazione e identificazione dell'utente, usavano regolarmente ogni giorno la super piattaforma digitale pirata per scaricare, in altissima definizione e qualità digitale, musica, film, videogiochi e software, sempre aggiornatissimo anche con le ultime uscite commerciali e in contemporanea con le anteprime cinematografiche.

Kickasstorrents, o ''Kat'', come meglio noto ai web-surfers, ospitava numerosi banner pubblicitari, producendo guadagni per i gestori stimati in oltre 8,5 milioni di dollari all'anno. Il provvedimento della Procura di Cagliari ha confermato la particolare sensibilità e attenzione della Magistratura del capoluogo sardo al settore della tutela del copyright online ed ha visto l'utilizzo dell'ormai collaudato ''ordine di inibizione'' emesso direttamente dal pm quale strumento istruttorio di una evoluta strategia giuridica di contrasto al crimine nel web.


Via: Adnkronos

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