Organ donation su Facebook: in Italia requisiti precisi e rischi privacy


"Oggi più di 114mila persone negli Stati Uniti, e milioni nel mondo, aspettano il trapianto di cuore, rene o fegato che salverà le loro vite. Molti muoiono nell'attesa. Gli esperti credono che una consapevolezza maggiore sulla donazione degli organi in prospettiva risolverà il problema". Con questa premessa, che cita le statistiche del gruppo no-profit Donate Life of America, Mark Zuckerberg e Sheryl Sandberg in un post su Facebook annunciano il lancio della nuova opzione sul social network, ovvero la possibilità di segnalare sul proprio profilo che si è un donatore di organi.

Si può anche scrivere la propria storia e decidere, tramite le opzioni di privacy, a chi farlo sapere, oltre che accedere al link dei registri dei donatori di organi per iscriversi. Un'opzione attiva negli Stati Uniti e nel Regno Unito. "Pensiamo - scrive Zuckerberg - che anche dicendo semplicemente agli altri che si è donatori il potere della condivisione e della connessione possa giocare un ruolo importante. Speriamo di introdurre funzioni che aiutino la gente a trasformare il modo di risolvere i problemi mondiali".

Zuckerberg promette di estenderla presto anche negli altri Paesi, ma non è chiaro se in Italia ciò sarà possibile visto che "da noi per la registrazione della volontà occorrono requisiti di legge precisi che vanno rispettati, per non parlare della questione della privacy", come precisa sul Corriere della Sera Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt), spiegando che in Umbria è invece partito un progetto pilota che permette ai cittadini maggiorenni, al momento del rilascio della carta d'identità, di dichiarare o meno la volontà di essere donatori di organi.

Tale dichiarazione, che avrà valore legale, finirà quindi nel Sistema informativo trapianti, consultabile (solamente) dal Centro regionale trapianti. La privacy del donatore è completamente tutelata: ad accedere al database del Cnt sarà infatti il Centro regionale trapianti, che potrà sapere se il cittadino al momento dell'accertamento di morte celebrale ha espresso la volontà di donare gli organi. Se l'interessato non si è espresso, il prelievo degli organi si può effettuare solo se i familiari aventi diritto non si oppongono.



Via: TM News

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